Pubblicato da Anita Neukirch il giugno 19, 2015
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Cupi synth monolitici incontrano una convincente voce profonda piena di dolore.
Qual è il progetto di William Maybelline, bassista e cantante dei Lebanon Hanover, che fa il suo debutto con il qui presente album Sable per la italiana Avant! records. I fan hanno già definito il genere ambient darkwave o doom minimal, ma il musicista preferisce chiamarlo minimal settico.
Qual, in tedesco, significa tormento. Citando le parole del musicista, egli definisce il suo progetto come un progetto che concerne visioni abiette, tormentate in una buia torre nera di dolore. Desideri nascosti di un cuore desolato che provano a graffiare quel prurito in putrefazione interiore impossibile da graffiare. Secoli di dolore inzuppati in una musica elettronica cupa che palpita come le passioni umane. Una chiamata di aiuto.
Con il suo progetto solista, si tira al di fuori del ben noto suono cold wave / alternative gothic della sua band Lebanon Hanover, per entrare in un incubo più oscuro e Surrealista. Raggiunge gli estremi interpretando i suoi sentimenti in monolitici beat fatti di pura oscurità.
Sable promette una linea musicale caratterizzata da seducenti onde minimal synth fino a passaggi di synth più aggressivi. In particolar modo, gli ascoltatori si trovano di fronte la sua oscura poesia esistenziale.
Il soundscape di brani come Spit on me e Sable può essere paragonato a un viaggio lungo una folle terra desolata, con il suo sole che, senza pietà, trasforma tutto in polvere.
Basta guardare l’ultimo video, O’ ornate spade, un’opera d’arte caratterizzata da una appariscente performance del dolore. I synth introduttivi suonano come una macchina dall’effetto disturbante. La reale essenza di questo brano è la sua voce monotona che si pone in contrasto con i beats confusionari e avventurosi.
Luxurious bleedings si caratterizza per le voci riverberate sullo sfondo, che sottolineano il suono oscuro dell’organo che fa pensare agli ascoltatori di star prendendo parte ad un pauroso funerale.
Da un lato, Benevolent technologies è influenzata dall’EBM grezza ed è rinforzata da spaventosi passaggi di elettronica molto veloce. Al suo termine, il beat rallenta grazie allo scratching. Dall’altro, in Desolate discotheque, le linee vocali spiccano per la loro potente volontà di sopravvivere. Comunque, la musica di Qual ti fa sentire come se ballassi con movenze diaboliche. Per questo motivo, varrebbe la pena di ascoltare The devilled victory of movement. Gli entusiasti possono sentirsi ispirati dal modo di ballare di di Maybelline.
Con l’ultimo brano dell’album, Rip doth thy scarlet claws, il musicista mostra quanto sia capace di esplorare, in maniera esaustiva e teatrale, tutte le tecniche messe a disposizione dai synth analogici.
Label: Avant! records
Voto: 10/10