Pubblicato da Alessandro Violante il ottobre 25, 2015
Click here to read this review in english!
Blitzkrieg Baby è uno di quei progetti sotterranei degli anni Dieci che bisogna assolutamente ascoltare, arduo da classificare e da incasellare in definizioni che non siano del tipo: “Ultra Negative Industrial Pop”. Il loro secondo lavoro su cassetta, Cannibal Commando, presentato dalla label svedese Beläten, ci viene presentato come “la crème de la crème del mondo moderno: cannibalismo, crimini di guerra, assassini adolescenti, dominio del mondo e fine della civiltà alimentata dalla frustrazione senza fine generata dall’esistenza umana.”
Decisamente una discreta ed ambiziosa pars destruens che ha il compito di fare una bella e veloce tabula rasa di un mondo oramai senza speranza. Come non amarlo? Il norvegese Kim Sølve, con il suo nuovo EP a firma Blitzkrieg Baby (uscito oltre un anno dopo il precedente Kids’ World) ci consegna un’altra perla nera di puro nichilismo post-industriale.
Il primo brano che dà il nome all’EP suona come una versione martial-industrial / trip-hop ancora più claustrofobica ed ansiosa di un brano come Kids’ World, in cui i bambini-soldato, già evocati nel precedente EP, sono oramai divenuti un vero e proprio commando militare cannibale, pronto ad affondare le zanne nei resti della civiltà umana. There Will Be Casualties è una traccia lo-fi in cui, su uno sfondo da horror-soundtrack, un uomo tiene un rabbioso discorso contro i “pigs”, prima che entri in scena il freddo dark ambient di This Is Where Empathy Comes To Die. Con Spit siamo dalle parti delle distopiche provocazioni alla Monte Cazazza, con un abile uso della voce che sciorina varie perversioni e pulsioni omicide nei confronti delle quali non si può proprio restare indifferenti, prima del degno finale tra il rhythmic noise e le suggestioni martial di Cut. Slash. Maim. Kill, che conferma definitivamente la bontà di un lavoro perfettamente a fuoco, diretto verso “l’originalità del Male”.
Voto: 8
Label: Beläten records