Intervista ai Black Egg

Pubblicato da Alessandro Violante il ottobre 6, 2015

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Qualche giorno dopo la pubblicazione del loro nuovo album (Melencolia, qui la recensione) per la Aufnahme+Wiedergabe, i Black Egg, misteriosa creatura il cui suono dark elettronico cambia costantemente, hanno rilasciato un nuovo album per la ben nota label francese Unknown Pleasures Records (Songs of Death & Deception, qui la recensione). Per questa ragione e poiché recentemente Corina Nenuphar ha cominciato una collaborazione con loro (nota cantante della quale avemmo già occasione di parlare a proposito del suo album con il monicker Ghost Actor, anche questo pubblicato dalla A+W), oggi parliamo con uno dei più noti, interessanti ed eclettici act dell’attuale territorio elettronico.

1) Ciao ragazzi! Volete spiegarci la genesi del progetto Black Egg? Che cosa significa?            

Usher: Beh, ho creato il progetto Black Egg da solo nel 2012, ma volli creare un collettivo, e in breve tempo, dopo aver scritto le canzoni, sentii il desiderio di lavorare con altri musicisti (Normotone, Vera – che cantava nei Die Puppe -, Judith, Osiris e anche con designer e fotografi, e il tutto, insieme, divenne il progetto Black Egg). Il Black Egg è una disciplina del caos, una estetica che cambia il nostro stile di vita, come affermato nel Piccolo Manifesto. Black Egg è anche legato all’alchimia, per mezzo del Cosmo e dell’Uovo Filosofico, ma Black Egg è differente per quanto riguarda Melencolia.

2) Ascoltando la vostra musica, penso a differenti influenze, dal post punk alla musica industriale e al sound angst pop dei November Növelet; puoi suggerirci alcuni artisti che ti vi hanno influenzato maggiormente e che ancora oggi influenzano il vostro lavoro?      

Usher: Beh sai, le nostre influenze provengono dalle aree del punk e del post-punk, i Throbbing Gristle, i Velvet Underground, Fad Gadget, i Tuxedomoon, PIL, etc. Sai, io facevo parte della scena con i Norma Loy, e così questo sta nel mio cuore e nella mia anima, ancora oggi e per sempre, ma è anche vero che sull’album Legacy condividiamo l’angst pop dei NN, che mi piace molto. Da questo punto di vista, è veramente diverso da Melencolia.

3) Ora Corina Nenuphar è un membro a lungo termine della band? Come è cominciata la vostra collaborazione artistica?    

Corina: Black Egg non è una band nel senso tradizionale. Come Usher ha specificato prima, è più un collettivo in cui molte persone diverse sono coinvolte, ognuna delle quali apporta le proprie abilità artistiche e le proprie prospettive. Lavorare su questo progetto fu una esperienza salutare ed intensa poiché prima non ero mai stata coinvolta in questo tipo di collaborazione, e sono grata di aver contribuito alla creazione di questa musica. In futuro mi focalizzerò unicamente sul mio lavoro da solista, e no, non sarò un membro a lungo termine del progetto Black Egg, vi partecipai per due meravigliosi album e ora è tempo di dedicarmi ad altre cose.

4) Parlateci del vostro nuovo album pubblicato dalla Aufnahme+Wiedergabe. La maggior parte di questo è stato composto nel 2014, giusto?

Corina: Sì, è vero, la maggior parte dell’album! Usher e io cominciammo a collaborare nei primi mesi del 2014, e finii la mia parte di lavoro intorno al novembre dello stesso anno.

Usher: Alcune (poche) canzoni furono scritte prima, come Krieg, Naked angel o Nation, caratterizzate da un suono industriale e più ispirate da quel mondo, ma la maggior parte dell’album venne composta nel 2014, è vero, in quel particolare “mood malinconico”.

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Black Egg

5) Al contrario del vostro debut album, Legacy From A Cold World, Melencolia mi sembra un lavoro più intimista, di più difficile comprensione. Mi sembra che la famosa incisione di Albrecht Dürer, dalla quale l’album prende il suo titolo, inviti l’ascoltatore alla contemplazione e ad un ascolto attento e coinvolgente, o mi sbaglio?      

Corina: Melencolia è diverso da come fu pensato. Lo stesso spirito di BLACK EGG vi risiede, ma forse è, in un certo senso, più introverso. C’è assolutamente un’enfasi su canzoni di impostazione più melodica e folk, il che può anche portare differente energia durante l’intera esperienza di ascolto.

Usher: E’ differente, assolutamente. Immagino che tu abbia capito che la copertina è una variazione su una incisione di Dürer. Il messaggio qui è differente, riguarda la fine del mondo, l’alchimia e la chiaroveggenza. La contemplazione come via per il significato, e il coinvolgimento, ma insisto: anche la musica è differente.

6) Così come le incisioni spesso sono enigmatiche, anche i testi lo sono. Di cosa parlano? Quali temi utilizzi maggiormente e come (se sì) questi temi differiscono dal vostro primo album agli ultimi due, Melencolia e Songs of Death & Deception? Esistono particolari riferimenti alla letteratura, alle arti e al cinema?          

Corina: Per Melencolia si è fatto ricorso a molte influenze tra loro diverse. Dürer, il film di Lars Von Trier, anche la prima stazione di True Detective, tutte queste cose hanno ispirato i testi e penso che tu possa chiaramente ascoltare queste influenze quando ascolti KING, ad esempio. La morte, la paura, l’estinzione ed il dolore come emozioni primordiali e le esperienze sono quelle cose che ci hanno guidato durante la scrittura di questo disco.

Usher: Alcuni testi parlano di esperienza intima di vita, come in Naked angel o in Stains, ma la maggior parte dei testi di Melencolia parlano anche di politica e di etica, come Nation, Sterilize (questa parla della malvagità e della specie umana che distrugge la natura e la Terra), e molti altri temi. Ovviamente alcuni brani parlano di magia sessuale e di “temple stories”.

7) La scelta di pubblicare due album ad una distanza ridotta l’uno dall’altro è un po’ inusuale. Il vostro altro album, Songs of Death & Deception, ha un suono acustico e di matrice più dark folk. Diteci qualcosa a proposito…      

Usher: Beh sì. Il fatto è che finimmo l’album Melencolia quando cominciai a scrivere la prima canzone di “Songs of Death & Deception”, due giorni dopo la morte di mio padre il 29 ottobre 2014. Melencolia avrebbe dovuto essere uscito alla fine del 2014, ma sfortunatamente la label ebbe grossi ritardi in fase di creazione del nostro vinile bianco, e così, quando finalmente uscì, “Songs of Death & Deception” fu disponibile nella stessa settimana…ma non fu quello che pianificammo.

8) Il remix di Ohne Hände realizzato da Ancient Methods ha avuto il successo che meritava. Potresti dirti come la collaborazione con Michael Wollenhaupt ebbe inizio? Pensi che in futuro collaborerete ancora insieme?

Usher: A Michael piacque veramente molto il nostro album “Legacy” e incontrò Philip Strobel della [A+W] al Berghain. Michael stava suonando un set come Ancient Methods ed improvvisamente suonò Ohne Hande. Phil rimase pietrificato. Si incontrarono e divennero buoni amici, e quindi nacque l’idea di registrare alcuni remix, e fece quattro remix di Ohne Hande! Li amo tutti, quindi ebbi l’idea che potesse remixare anche il nostro brano Egg Mantra, ma non ebbe il tempo necessario, ma è stata pianificata una collaborazione futura.

9) La cover di Nico Petit chevalier è uno dei nostri brani preferiti. In generale, tutte le cover dei Black Egg riescono a reinterpretare brani storici donando loro un carisma personale. Penso, ad esempio, a Back to nature di Fad Gadget contenuta in Songs of Death & Deception. Pensi che oggi sia importante far emergere ancora il lavoro di artisti precursori (ma sicuramente meno noti di Nico) come Fad Gadget?       

Usher: Ho sempre coverizzato alcune canzoni inerenti la magia. Intendo, le canzoni di cui scelgo di fare una cover significano veramente qualcosa per me, la maggior parte delle quali hanno cambiato la percezione della mia vita o mi hanno aperto nuovi spazi mentali. Ricordo In heaven, TV eye o Ghost rider con Norma Loy, oppure Something came over me o White light/White heat coi Die Puppe ed ora queste cover con Black Egg. Queste canzoni sono sempre rilevanti.

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Usher San

10) Cosa ne pensi della dimensione live? E’ più o meno semplice trasferire questa musica così evocativa e ricca di pathos su un palco?

Usher: Suonare live è sempre stato un nostro progetto da molto tempo a questa parte, ma i membri di Black Egg provengono da Paesi differenti, e non ci è sempre facile incontrarci, ma con Songs of Death & Deception non abbiamo bisogno di così tante persone, e stiamo suonando insieme qui, in Francia, così suoneremo presto dal vivo.

Corina: Volli farlo e mi sarei divertita veramente a suonare questi brani live, immagino sempre di portare su un palco tutto quello che faccio musicalmente, è parte del processo creativo, e Melencolia sarebbe stato bello da suonare live, come una forza della natura, l’occhio del ciclone. Ora non accadrà mai a causa del ritardo di quasi un anno nella pubblicazione dell’album, io ora non ho tempo per fare un tour per Melencolia. Sono un po’ triste per questo e sono anche curiosa di sapere come il resto del collettivo porterà su un palco questi brani! Il mio supporto nei loro confronti, sarà sicuramente intenso!

11) Quali sono i tuoi prossimi piani per Black Egg? Rimarrai su un suono simile a quello utilizzato in Songs of Death & Deception oppure ti muoverai verso un suono più elettronico?     

Usher: No, stiamo lavorando ad un nuovo EP che sarà molto più elettronico ed industriale.