Pubblicato da Alessandro Violante il settembre 6, 2015
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Melencolia è il nuovo album di Black Egg, progetto dark elettronico di Ushersan (ex-Norma Loy, Die Puppe, DZ Lectric & Anthon Shield), qui supportato dalla voce di Corina Nenuphar (Ghost Actor e Vile Oblique). Il disco è ispirato, sin dalla copertina, alla famosissima incisione dell’artista tedesco Albrecht Dürer, Melencolia I, realizzata tra il 1513 ed il 1514. Nella visione dei Black Egg, come nell’originaria concezione di Dürer, la melancolia non è solo uno stato d’animo o un turbamento della mente: si tratta di un particolare sguardo sull’esistenza, una sorta di contemplazione che mette sempre in gioco un’estrema lucidità ed una profondità di visione. È un processo alchemico di trasformazione, che ha il compito di trasformare la bile nera in qualcosa d’altro.
Il disco in vinile bianco esce in 300 copie, mentre la versione in cd contiene ben cinque bonus tracks. Il lavoro è stato essenzialmente composto e registrato tra il 2013 ed il 2014 ed ora può finalmente venire alla luce per la label berlinese Aufnahme+Wiedergabe. Anticipato da In The Black Sun, video realizzato dalla videoartista spagnola residente a Berlino Maria Silva, il disco dà un seguito al buon LP d’esordio dei Black Egg del 2013: Legacy From A Cold World. Rispetto al precedente, il nuovo full length presenta una struttura più asciutta, minimale ed intimista. Tra il primo ed il secondo LP, sicuramente ha giovato alla fama del gruppo il 12” The ‘Ohne Hände’ Remixes, realizzato con le ottime reinterpretazioni industrial techno di Ancient Methods.
Brani del nuovo lavoro come In The Black Sun ed Egg Mantra si pongono sulla scia dell’originale The ‘Ohne Hände‘ ma ne rallentano la battuta, costruendo un suono personale, oscuro ed evocativo, efficace soprattutto quando le voci maschili e femminili si intrecciano (come in Sterilize). L’uso di lingue diverse, tra cui l’inglese, il tedesco e il francese, aumenta il fascino del lavoro; si ascolti a riguardo in particolare In The Black Sun. Non mancano anche incursioni in territori più synth melodici come nei brani Neon Man e King, in cui l’uso di sintetizzatori analogici e vecchie drum machines rimandano ad un certo spirito coldwave. Sono presenti anche episodi quasi industrial/angstpop (Nation).
Del resto, il disco è stato masterizzato da Friedemann Kootz, che ha lavorato con artisti come Haus Arafna, November Növelet e Herz Jühning e, nel lavoro, si percepisce a tratti un certo Galakthorrö-sound, anche se molto più melodico e soffuso, un po’ alla November Növelet. Chiude il disco un’ottima cover di Le Petit Chevalier, brano di Nico originariamente apparso su Desertshore. Il brano è cantato dalla figlia di Ushersan, la cui voce infantile rimanda a suggestioni cinematiche da colonna sonora da film horror anni settanta.
Sicuramente si tratta di un buon lavoro, non immediato, che merita un ascolto attento per rivelare le sue delicate sfumature. Melencolia è un disco catartico che potrebbe rivelarsi una buona medicina per lo spirito. Di certo, anche con quest’opera, la label Aufnahme+Wiedergabe si è dimostrata una delle più valide, interessanti ed attente etichette in ambito dark elettronico post industriale.
Voto: 8
Label: Aufnahme+Wiedergabe