Wrangler – LA Spark

Pubblicato da Alessandro Violante il luglio 7, 2014

wrangler-la-sparkQuesto disco è uscito un po’ in sordina per una label appena nata, la cui mission affonda le sue radici nella volontà di utilizzare apparecchiature analogiche per ottenere particolari suoni. Tale pratica, recentemente, è stata sposata da molti artisti il cui passato è legato ad una lunga storia nel panorama industriale e che hanno di recente pubblicato una nuova release. Wrangler rappresenta un po’ l’emblema del vecchio, ma mai passato, che torna a bussare alla porta della musica. Per chi non ne fosse a conoscenza, la principale motivazione d’interesse che ha portato la critica musicale, soprattutto inglese, a focalizzarsi su questo progetto, è la presenza di Stephen Mallinder, carismatico musicista dei seminali e sperimentali Cabaret Voltaire, facenti parte della triade di coloro che vengono ricordati come i capostipiti della musica industriale. Gli altri due sono Phil Winter del progetto Tunng e il produttore Ben Edwards. La formula è molto legata alla riproposizione di un sound certamente sperimentale e ancorato per molti versi ad un’estetica, alla scelta di determinate sonorità e all’utilizzo di determinate ritmiche facilmente accostabili alle ultime produzioni dei CV, e da molti è stato definito come il primo esperimento di disco della ripresa della carriera del combo di Sheffield. Otto brani, pochi ma sufficienti a chiarire l’idea: sperimentare con le sonorità del passato per andare avanti e creare qualcosa di nuovo. Non un esercizio fine a sè stesso da parte di chi ha già detto moltissimo, piuttosto la voglia di rimettersi in gioco riprendendo il cammino laddove lo si era lasciato a riposare. Attenzione, questo non è il nuovo disco dei CV ma è un episodio in cui Mallinder è molto presente, quindi piacerà quasi sicuramente ai fan dello storico act. Manipolazone sonora analogica, ritmiche che, nella loro apparente semplicità, hanno ispirato centinaia di gruppi e, un po’ in generale, tutto il filone post-industriale, synth-pop e molto altro. In fondo l’idea di Mallinder e compagni fu proprio quella chiaramente ascoltabile in questo lavoro, ovvero il ricollocamento della cacofonia industriale pura all’interno della forma canzone. Seppure qualcuno potrebbe catalogarlo frettolosamente come un prodotto fuori tempo massimo, non si può negare lo studio per le sonorità e il fatto che la musica di un certo tipo stia decisamente tornando in quella direzione.

Label: MemeTune

Voto: 9