Pubblicato da Alessandro Violante il febbraio 24, 2016
Non è mai semplice parlare della musica dei due fratelli gallesi John e Paul Healy, noti ai più col nome Somatic Responses, perchè, sebbene lungo tutta la loro carriera, dall’hardcore techno alla golden age del rhythmic noise (che li ha consacrati) fino alla loro incarnazione odierna, il loro focus sul ritmo, piegato in infiniti modi diversi, sia sempre stato evidente, la loro musica è sempre sfuggita a facili catalogazioni, così come le loro complesse architetture ritmiche, sempre cangianti, continuamente disassemblate e riassemblate in un’ottica postmoderna e post-industriale, sono sempre state difficili da inquadrare, lontane mille miglia da qualsivoglia ipotesi di inquadramento.
Nella loro musica, compresa quella contenuta in questo ottimo Folding Space, uscito appena una decina di giorni fa per la storica Hymen Records, sublabel della Ant Zen, emerge ancora una volta quella inafferrabilità e quella iniziale osticità che caratterizza tutto il loro lavoro, ma che, dopo numerosi ascolti, si rivela perfettamente nella sua completezza e nella sua complessità, restituendo all’ascoltatore la sensazione di ascoltare un piccolo capolavoro che spazia tra IDM, ambient, techno e rhythmic noise e che, se è vero che la musica non rappresenta solo se stessa in quanto tale ma un’area geografica, un contesto socio-culturale e molto di più, ci restituisce anche tutto quello che ruota attorno alla musica dei fratelli Healy, la loro Ammanford, ex città mineraria situata nel Galles meridionale.
Così come i minatori modificano continuamente la struttura della miniera picconata dopo picconata, così i due artigiani del ritmo lo decostruiscono continuamente, per poi ricostruirlo in un processo senza fine che ne restituisce risultati sempre nuovi, in un’ottica mirata all’esplorazione delle infinite potenzialità sonore a loro disposizione. I Somatic Responses non sono però semplicemente esploratori ritmici ma anche acuti estimatori delle potenzialità offerte dai sintetizzatori, dando luogo ad un magnifico esempio di comunicazione tra paesaggi sintetici di matrice acid ed intelligenti strutture ritmiche. I Somatic Responses di oggi si concentrano meno sulla riproposizione del classico formulario rhythmic industrial per concentrarsi su un approccio più vicino a certa IDM all’inglese, senza per questo snaturare la propria formula ed abbandonare i contatti col suono teutonico.
Folding Space è un alternarsi, infatti, di momenti più legati al suono inglese, come in Coldway, Metaphysical modeling e Inharmonic discourse (DPO mix) ad altri di più chiara matrice teutonica come Televised death vote e soprattutto Life cycle, con le sue imponenti distorsioni che piacciono tanto agli estimatori di un certo sound, ma può essere anche inteso come una sorta di viaggio (complice una tracklist veramente ben pensata) che inizia con momenti cari a certe formulazioni IDM come quelle degli Autechre per poi sprofondare in un sound più cupo e soprattutto fisico, prendendo progressivamente le distanze (senza mai distaccarsene totalmente) da quel suono da cameretta che a volte manca di un po’ di incisività. Questa è la differenza tra la classica musica intelligente inglese e quella del duo gallese. Nella loro c’è più “pancia” e meno “testa”, o comunque un ottimo compromesso tra le parti, senza dimenticare il tributo pagato ai maestri Kraftwerk nell’ambient mix di Coldway, in cui riecheggia più di qualcosa dei Maestri tedeschi.
Folding Space è un album completo, che riesce a non ripetersi mai e a donare, ad ogni ascolto, qualche elemento in più, che non conosce noiosi momenti riempitivi, in cui convivono perfettamente molte anime differenti, un disco che spesso dimostra di superare il limite, riuscendoci. Sebbene sia superfluo parlare in maniera specifica di ogni singolo brano, non si può non sottolineare la particolarissima idea melodica di un brano come il già citato Inharmonic discourse (DPO mix), in bilico tra l’Aphex Twin più scuro ed un beat techno altrettanto incisivo e ben pensato, ma qui l’elemento che ha maggiore rilevanza è un giro melodico inarmonico, elemento che fa rimanere in testa il brano più di altri, forse formalmente perfetti, ma senza un particolare quid che li fissi definitivamente nella nostra mente. C’è nella titletrack un frenetico, convulso e ruvido ritmo di lontana matrice drum ‘n bass sparato a forte velocità, la critica di Televised death vote, episodio – questo – meno IDM e più fortemente post-industrial, il già citato dialogo perfetto tra giri melodici di synth retro e puro rhythmic industrial in Life cycle e molto, molto altro.
Folding Space è un album che torna a portare l’attenzione sui Somatic Responses, musicisti estremamente prolifici ma ingiustamente tenuti lontani dai riflettori (forse per la fisicità e la durezza della loro formula, ma che per molti altri è anche il loro punto di forza), oltre ad essere un’ottima prova per Hymen / Ant Zen che, visto il livello di questa release (e non solo), ci fa ben sperare circa quello che ascolteremo durante il 2016. Quello dei Somatic Responses è, perlomeno al momento, uno dei migliori lavori di quest’anno.
Voto: 9, 5
Label: Hymen Records