Pubblicato da Alessandro Violante il aprile 8, 2015
Avevamo già avuto occasione di vederli a Milano a dicembre. Dopo aver scoperto, grazie ad una condivisione della nostra intervista da parte dell’organizzazione Psychedelic Vampire di Pesaro, che sarebbero tornati a suonare prestissimo in Italia, la prima cosa da fare è stata trovare un posto e prenotare il treno.
I Keluar, non ci stancheremo mai di dirlo, sono stati una delle rivelazioni più importanti del 2014 (sebbene il loro primo EP fosse in giro già da un po’), e in questo 2015 stanno crescendo sempre di più, sia dal punto di vista strettamente musicale che per quanto riguarda la dimensione live. Quello che, fino a qualche mese fa, era considerato come il seguito, in un certo senso, del precedente progetto Linea Aspera di Zoè Zanias, qui insieme a Sid Lamar, oggi ha acquisito sempre più una forte identità e sta riscuotendo il successo che merita in tutti i maggiori festival di settore. Non può che farci un grande piacere il fatto che al duo l’Italia piaccia molto, tanto da venire spesso a suonare dalle nostre parti. Il pubblico, in costante aumento, aiuta a sbloccarli ancora di più.
Questa è stata una delle prime impressioni in sede live: il duo è molto più spilliato rispetto alla performance allo Spazio Ligera, ora è perfettamente padrone del palco e si vede: Zoè è uscita da quella sorta di gabbia invisibile dalla quale era difficile uscire, e così nella Stazione Gauss ecco che tutta la sua personalità riesce ad uscire fuori. All’angolo blu c’è un impeccabile e gentilissimo Sid Lamar, col quale abbiamo più volte avuto occasione di scambiare ben più di quattro chiacchiere, lo stesso dicasi per Zoè.
Il meteo non è dei migliori, si arriva in un piovoso sabato pomeriggio pesarese per poi aspettare con trepidazione l’evento. A questo si somma l’attesa estenuante all’interno del locale e poi il dj set di apertura. Uno dei momenti migliori della serata è il saluto alla band: non avremmo pensato di incontrarli di nuovo così presto, è stato un enorme piacere, e siamo certi che non sarà l’ultima occasione. Il tempo di farsi firmare il vinile ed ecco che si comincia: il duo crea un’atmosfera elettrica e profonda, così come profondi sono i testi di Zoè, che già si confermò nell’intervista come una persona con molte cose da dire.
Cleo, anche qui utilizzato come brano di apertura, ha un aggancio che lo rende, parere personale, uno dei loro brani più belli, forse il più bello. Questo live ha rappresentato anche una occasione per ascoltare i brani del nuovo EP, la cui uscita è ancora rimandata a data da destinarsi. Tre nuovi brani più un remix di The Hacker, uno dei nomi più in voga di questi tempi nel suo genere. I nuovi brani suonano come una evoluzione e un arricchimento del minimalismo dei primi due EP, il che lascia intendere che, musicalmente, l’iniziale imprint minimalista (sebbene il sound dei Keluar sia sempre stato ricchissimo di dettagli) sta lasciando gradualmente il posto ad una seconda fase di arricchimento di quello che, originariamente, era senz’altro un sound leggermente più scarno. Si sentono qui anche non troppo lontani echi dei Cabaret Voltaire, anche se il loro sound è unico nel suo genere.
Una maggiore complessità di sfumature e stati d’animo, un maggiore utilizzo delle parti di batteria elettronica di Zoè, un synth più convulso e attanagliato nelle strutture di Sid. I Keluar stanno crescendo, e vederlo fare di fronte a noi non può che emozionarci e renderci orgogliosi di supportarli sempre. Panguna, Volition e Instinct, che speriamo di ascoltare presto su un supporto fisico (anche se l’emozione del live può essere compresa soltanto nell’hic et nunc del concerto), si alternano a brani già classici come la bellissima e conclusiva Rivers, Surface (una delle preferite di chi scrive), Ennoea e Coralline, tra le altre.
Quando tutto sembra concludersi, dopo un eccezionale applauso a tempo, il duo viene richiamato sul palco e suona Fusion. Al termine del concerto segue la soddisfazione di tutti i presenti e dei musicisti, altre chiacchiere post-concerto con i protagonisti e con gli organizzatori dell’evento, oltre che dj set principalmente di stampo anni ’80 che coinvolgono i numerosissimi presenti e che mostrano come Pesaro sia un importante punto nevralgico per quanto riguarda un certo sound. L’organizzazione, oltre che i Keluar, è assolutamente da premiare a pieni voti per come è riuscita a creare tanto hype attorno alla performance, e noi consigliamo caldamente di seguire i loro eventi.
In chiusura, non possiamo che non ringraziare gli organizzatori e soprattutto Zoè e Sid per le chiacchierate e la passione che hanno mostrato durante il live: persone splendide, oltre che ottimi musicisti. Per chi segue e ama questo mondo, loro due svettano sul podio. Continuiamo a supportarli.
Scaletta
Cleo
Panguna
Ennoea
Volition
Coralline
Instinct
Eremus
Rupture
Surface
Vitreum
Rivers
Encore
Fusion