Pubblicato da Alessandro Violante il novembre 17, 2014
Non chiamateli semplicemente new wave perchè sono molto di più, perchè il loro suono è entrato in contatto ed è stato fortemente influenzato dalla prima ondata di EBM belga, primi fra tutti i Front 242 ma anche tanti altri nomi piuttosto noti agli appassionati di quelle particolari sonorità.
Allo stesso tempo new wave, perchè è anche e soprattutto da lì che la musica per i corpi arriva, da quegli esperimenti a cavallo tra fine anni ’70 e inizi anni ’80, che magari per alcuni potrebbero anche sembrare commerciali o comunque pop-olari.
E sì che un sound simile a quello dei Parade ground era piuttosto popolare allora, in quanto alcuni brani di Strange world, questo loro lavoro retrospettivo, non suoneranno nuovi, per quanto riguarda l’impiego di determinati suoni, a chi quegli anni li ha vissuti e, magari, ascoltava principalmente la radio.
Alcuni altri episodi, invece, hanno molto della body music e ne condividono le strutture ritmiche sebbene, obiettivamente, le linee vocali qui siano molto più espressive e libere rispetto al canone della scuola EBM.
Non solo EBM. I suoni utilizzati in questo lavoro sono anche quelli che verranno in parte utilizzati dalla prima ondata electro industrial, soprattutto quella canadese, più influenzata dal synth-pop, un genere per certi versi piuttosto vicino alla proposta del duo belga in questione. Fratelli, Jean-Marc e Pierre Pauly, sebbene possiedano una produzione recente molto più che rispettabile, vengono generalmente etichettati come un gruppo della prima ondata, venendo affiancati ai grandi nomi già prima citati. Si potrebbe commettere l’errore di pensare che questa sia stata una meteora del passato, ma non è così e la loro produzione parla chiaro.
Strange world ci parla dei loro brani più importanti e ne parla il linguaggio per certi versi passato, ma non del tutto. Basti pensare alla rielaborazione del sound da parte di realtà giovani come Der klinke, dei quali abbiamo parlato in un recentissimo articolo.
E’ interessante notare come, nella compresenza di brani dal sapore fortemente diverso a seconda dell’episodio, vuoi più romantic come Took advantage o più incalzante come The net, sia racchiusa una molteplicità di formule che faranno il successo di molti generi e gruppi successivi. Rimanendo nella sfera della body music, brani come la già citata The net o Retired, così come la title track e This luxury, sono vagamente EBM, groovy e catchy, istantanee di un’epoca in cui si sperimentava veramente con poco e si spingevano al limite le potenzialità dei pochi strumenti a disposizione.
Un approccio DIY, quasi rock, molto “fisico” seppure nei suoi limiti, l’approccio di chi ha sicuramente ascoltato i primi vagiti di realtà ben più celebrate come i sempreverdi Depeche mode per poi estremizzarne le strutture ritmiche, sfregando gli angoli perfetti degli inglesi e costruendo trame serrate supportate da vocalizzi molto versatili.
Di certo un lavoro pionieristico, che manifesta la sua età ma che comunque fa la sua grande figura tra i classici del genere. Infacted records si è specializzata nel ripescaggio e nel remastering di vecchi classici, e questo non poteva mancare.
Label: Infacted recordings
Voto: 8