Pubblicato da Alessandro Violante il luglio 30, 2014
L’ultimo viaggio risale al 2006. Dopo ben otto anni, la macchina del tempo di Gilles Rossire in arte Oil 10 accende i motori e ci catapulta nell’universo dei sintetizzatori modulari. Ecco allora rispuntare fuori dinosauri mai estinti, sempre a testa alta come i Kraftwerk che riecheggiano e fanno sentire la propria voce attraverso il vocoder di Rise from the Styx, uno dei brani più easy, che si stampa subito in testa con il suo mezzo tempo catchy e raffinato, caratteristica portante di tutti e dieci i brani dell’album. Un viaggio che comincia tra i sentieri sconfinati dell’Oriente di Eternal sunshine e che prosegue su desolati paesaggi lunari in Moonstone, passando in rassegna l’electro-industrial nel primo brano estratto, Missing future che, anche nel titolo, recupera alcune tematiche legate al sound della fine del millennio precedente. Molto meno cupa e sempre kraftwerkeriana è l’apparentemente melancolica Human decision required che rievoca i tedeschi anche nel concept. Un titolo come The man machine non è un paragone eccessivo. Vocoder e suoni retrò fanno il resto. Shadowland è un episodio rilassante e arioso, il secondo brano estratto dall’album, e apre la via alla più ritmata (ma non troppo) Spin, che si assesta anche qui sulle coordinate precedentemente seguite. Di Rise from the Styx abbiamo già parlato, un episodio quasi ballabile e qualitativamente di ottima fattura. Si prosegue lungo episodi caratterizzati dalla stessa cura per la nitidezza dei suoni e per la particolarità delle strutture, nonchè per l’atmosfera old fashioned ma non troppo che permea l’Oil 10 del 2014. La conclusiva Voyager’s return è la giusta conclusione che segna il ritorno a casa del viaggiatore venuto dallo spazio, dalla galassia Düsseldorf, la medesima da cui provengono i tedeschi. Tanti sono i legami, il tributo pagato è presente e riscontrabile, ma l’artista qui ha dalla sua un approccio molto personale e positivo alla materia che, più che strettamente industriale, si potrebbe definire come elettronico in senso allargato. Raffinatezza, grande cura per i suoni, atmosfera e sound retrò ma non troppo sono le caratteristiche di un album che si è fatto tanto attendere ma che ora ha svelato le sue qualità.
Label: Black rain
Voto: 8,5