Pubblicato da Alessandro Violante il gennaio 18, 2015
Josef Nadek è un musicista austriaco di Innsbruck e Bluatig hårt è la sua ultima release, un lavoro molto particolare e difficilmente catalogabile all’interno di un genere definito, un lavoro che, in soli quattro brani, spazia dalla dark ambient all’IDM e al noise. Sperimentale, mutevole, strettamente legato alle sue radici geografiche, l’austriaco lo definisce come un disco che scava profondamente nel crudo folklore tirolese.
Ecco allora che nel primo brano, Wåldgeischta (Wood spirits), l’insieme dei suoni e dei rumori della foresta, legati da un mood oscuro ma naturale, dà vita ad un episodio dark ambient che rievoca miti e leggende del posto. Gli spiriti della legna sono probabilmente quelli ritratti in copertina, delle sorte di mostri diabolici.
Nimma då (Gone) è una lunga nenia IDM dai suoni delicati e dall’incedere lento e straniante. Suoni di sottofondo di fine anni ’80 / inizio ’90 si accompagnano alla relativa crudezza di un suono metallurgico che domina la composizione. C’è qualche assonanza con il primo Aphex twin. Si tratta anche dell’episodio più debole.
‘s wilde Gfåhr (The wild hunt) è un episodio noise sperimentale che esce da una qualsiasi coordinata ritmica e presenta una varia gamma di soluzioni e di suoni. Si tratta dell’episodio più particolare e più duro dei quattro, un viaggio nella dimensione rumoristico-industriale dei tempi che furono, retro e comunque attuale, intransigente e old school. Chiude D’ Bluatig’n (The bloody), un altro episodio a metà tra atmosfere dark ambient di sottofondo e una ritmica IDM astratta e secca che, esplorando una vasta gamma di frequenze, dà vita ad un episodio straniante e fisico, laddove per fisico è da intendersi un suono che, seppure elettronico, sembra affondare nella foresta ben descritta dalla copertina e in cui si svolgono i fatti.
Un breve lavoro di venti minuti che riesce a trasmettere un suono altro, fisico ma appartenente ai miti folcloristici di cui si parla. La profonda sensazione di essere lì hic et nunc viene trasmessa attraverso una serie di accorgimenti e di suoni che lasciano immaginare la vita nelle foreste tirolesi, magari infestate dai malvagi spiriti in copertina. Un lavoro interessante che non mancherà di ottenere feedback molto positivi tra gli appassionati. Aspettiamo di vedere Josef Nadek impegnato in un full length più corposo.
Label: Fall into void records
Voto: 7, 5