Pubblicato da Alessandro Violante il aprile 29, 2015
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Oggi parliamo con i Tri-state, una delle più importanti realtà old school dark electro tedesche, che, negli ultimi anni, ha deciso che i tempi fossero maturi per tornare a scrivere musica. Anche oggi, dimostrano di essere una delle realtà dark electro più interessanti, nella tradizione di realtà come i Placebo Effect, ovviamente influenzati dagli sviluppi odierni della musica elettronica. Parliamo della loro musica con loro.
1) Ciao! E’ un grande piacere parlare con voi… raccontate ai lettori chi sono i Tri-state, considerando che siete assolutamente una realtà misteriosa, così come il vostro particolare mix musicale. Cosa significa Tri-state, oltre al fatto che siete un trio?
Prima di tutto, vogliamo ringraziare tutti i nostri fans che hanno atteso così a lungo e pazientemente il nostro ritorno, e grazie a FLUX per le vostre eccellenti recensioni di light the kHAOS within (qui la recensione) e Tri-wired world , part 1 (qui la recensione)! Bene, il significato di Tri-state ha preso forma sulla base di queste dichiarazioni: tri-state: [trai-steit], tri-state-ism: La filosofia basata sulla combinazione di stili musicali distintivi e vibranti, con l’intenzione di ridefinire le vie dell’elettronica oscura (dark electro).
2) La vostra musica è quanto di meglio si possa pensare oggi in ambito dark electro: strutture complesse, suoni oscuri, linee vocali pulite e oscure, testi molto interessanti e produzione eccezionale.
Siete uno dei capostipiti della dark electro “old school”, pur avendo, allo stesso tempo, tratti stilistici particolarmente moderni. Chiamate la vostra musica Symphonic dark electronix. Spiegate al lettore, che forse non ha mai ascoltato la vostra musica, qual è la vostra formula?
Ci sentiamo onorati di ricevere questo grande complimento! Da quando così tanti stili differenti sono stati etichettati “dark electro” non incontrando la nostra concezione di questo stile musicale, ci convincemmo del fatto che dovessimo creare un nuovo iperonimo che riflettesse il nostro stile – l’amalgama di arrangiamenti elettronici individuali impegnati di melodie sinfoniche / epici ottoni orchestrali, strumenti a corda e a fiato / cori femminili – e le nostre tre voci, ovviamente. A volte sembrava che stessimo componendo una colonna sonora, piuttosto che singoli brani – così, per descrivere al meglio il nostro stile musicale, coniammo l’iperonimo “Symphonic dark electronix”.
3) Parliamo dell’album Tri-wired world part 1, pubblicato esattamente un anno dopo il vostro album del 2013, light the kHAOS within, entrambi pubblicati il 13 dicembre. Com’è nata questa idea? Questo album ha un significato particolare? Avete già annunciato che il 13 dicembre 2015 ci sarà una parte 2.
Bene, la scelta di questa specifica data è una delle poche cose nell’universo dei Tri-state che non ha un significato profondo 😉 E’ stato scelto perchè il processo di produzione di light the kHAOS within terminò alla fine di novembre del 2013. Aggiungendo un po’ di tempo per gestire la creazione dell’album e le formalità, stimammo l’uscita per la metà di dicembre, e il 13 dicembre 2013 fu un Venerdì 13, così Krebl trovò questo perfetto come cliché per le uscite successive
4) Quando scrivemmo una recensione per il vostro album nel 2013, pensai ad una somiglianza con il teatro, e in particolare, con Pirandello. Non so se lo conoscete, è l’autore di Uno, nessuno, Centomila, che parla, in parole povere, di come la società ci imponga di indossare delle maschere.
Mi sembra che la vostra musica sia fatta per il palco teatrale, tra il mood profondo e oscuro e la presenza delle operistiche voci femminili. Vi piace il teatro? C’è qualche connessione tra questa arte e la vostra musica?
Questa è una domanda davvero interessante! Sebbene non siamo connessi, in generale, col teatro e con questa tipologia di arte, vogliamo creare, con la nostra musica, una dimensione visiva – una dimensione visiva per l’occhio della mente. che è accessibile a quelle persone che riflettono sulle domande generate dai nostri testi e le quali hanno la capacità di liberarsi nella musica.
5) I vostri testi sono molto particolari, molto personali e, in alcuni casi, filosofici. Quali sono gli argomenti principali che esplorate nei vostri testi? Per esempio, nel video di sHADES of dead – whitE, si fa un riferimento ad esperienze extrasensoriali. Forse il concetto di “Tri-state” ha qualcosa in comune con questo tipo di esperienze?
Nonostante la musica dark electro sia un genere adatto all’utilizzo di temi di questo tipo, pensammo di non voler suggerire istruzioni precostruite nei nostri testi, ma di chiedere semplici domande, contestualmente ad argomenti morali difficili e spiacevoli. Questo, inevitabilmente, porta al fatto che i testi trattino temi molto personali e incentrati sul ruolo del destino, come in GeneLAW o in tHE unspoken word.
6) Molte persone si sono chiesto cosa successe da Synopsis del 2000 a light the kHAOS within del 2013. Siete stati definiti come i degni eredi dei Placebo Effect. Cosa successe dopo l’uscita del vostro debut album?
Sembra che questa sia la domanda più frequente che ci sia stata chiesta e vogliamo spiegarne la ragione 😉 Ci sono molti motivi per cui si è verificato questo ritardo tra il nostro primo e il nostro secondo album, una delle quali è che Adam produsse la gothic band Smiling Goth, un suo side project nato nel 2002. In aggiunta, in quel tempo ci furono grandi cambiamenti nella scena electro (Aggrotech / Hellectro divenne un genere prevalente) – una moda che i Tri-state non vollero inseguire. Oltre a questo, ci preoccupammo, con la nostra label di allora, riguardo i diritti di pubblicazione della nostra musica, e questo portò all’uscita dalla band di aRLETT, così, sebbene nuovi brani fossero già stati abbozzati dopo l’uscita di Synopsis, il lavoro sul secondo album venne sospeso dal 2003 al 2008. Haldor non fu direttamente coinvolto nel processo di produzione di Synopsis, ma girò attorno alla band sin dai primi tempi. Originariamente attivo nella scena pagan folk / industrial, compose alcuni brani influenzato dalla musica da colonna sonora e pregna di elementi epici orchestrali. Nel 2008, Krebl produsse alcuni nuovi brani con Haldor, i quali stavano già prendendo una direzione interessante per il futuro dei Tri-state. Parallelamente, Adam stava componendo nuovo materiale. Venne il momento di prendere una decisione – sebbene, rispetto al 2003, noi tre avessimo un tipo leggermente diverso di ispirazione musicale, sentimmo che l’amalgama della nostra musica stesse dando luogo a quello che sarebbe stato il sound dei Tri-state da quel momento in poi, e fummo d’accordo sul fatto di voler produrre un album che valesse tutta quell’attesa.
7) Se pensate a quando avete cominciato, cosa è cambiato nel panorama electro durante tutti questi anni? Oggi vi trovate in una situazione in cui il termine dark electro viene utilizzato per indicare artisti che creano musica molto differente rispetto alla vostra. Perché il termine dark electro è cambiato così tanto in questo arco temporale?
Come detto sopra, la scena (dark) electro è cambiata enormemente rispetto all’uscita del nostro debut album del 2000 – lo stile Aggrotech / Hellectro divenne popolare e prevalente, ai danni della complessità e dell’individualità musicale. Ci convincemmo del fatto che il termine “dark electro” non fosse più così specifico da catturare tutte quelle differenti correnti che un tempo catturava.
E’ simile al significato della parola “industrial” – se comparata ai gruppi del passato come i Throbbing Gristle, gli SPK o Imminent Starvation, attivi tra gli anni ’80 e ’90, rispetto alla musica industrial che abbiamo oggi, o alla definizione di musica industrial che si ha in Nord America. La musica dark electro, per noi, significa molto più che un climax di voci aggressive e molto più che hook accattivanti e potenti.
8) Oggi molti artisti industrial e post-industrial si mostrano e sono ben noti dalla loro fanbase. Se penso agli artisti dark electro degli anni ’90 e a voi, penso che le persone non conoscono molto di quello che c’è dietro il gruppo, a parte le loro produzioni. Ci fu un cambio di direzione in questo approccio? Il concetto di dark electro (ma anche dell’electro e, in maniera più generale, della musica industrial) andava oltre la musica? C’era una sorta di velo sotto il quale si celava l’identità degli artisti (o, semplicemente, Internet ha cambiato le cose)?
Ovviamente, il modo in cui oggi presenti un progetto musicale è cambiato significativamente, non solo per mezzo di Internet. In passato, sui magazine potevi trovare qualche intervista o qualche storia riguardante il progetto musicale in generale, e così è – quel che aveva veramente importanza era la musica. Sfortunatamente, in un processo di continuo declino del mercato musicale, non sono più solo la qualità e la complessità della tua musica a portarti la necessaria attenzione, ma è più importante il modo in cui presenti quello che vuoi dire col tuo progetto musicale. Così, molti artisti, oggi, fanno uso, con la loro fanbase, di forme di comunicazione moderne e intelligenti, le quali (automaticamente) muovono le persone dietro un progetto, e loro vivono più in primo piano.
9) La vostra musica è piuttosto complessa. Come vivete la dimensione live? Credete che sia possibile ottenere sul palco lo stesso risultato che riuscite ad ottenere nei vostri album? Come il dark electro (e l’electro, in generale) si presta ad essere portato su un palco?
Di norma, oggi è abbastanza difficile, per un progetto relativamente piccolo come i Tri-state, all’interno di un mercato piuttosto saturo, riuscire a suonare live o anche essere chiamati a suonare live senza dover pagare alcun extra. Nonostante questo, stiamo preparando un concerto nel prossimo futuro. Rimanete in ascolto per saperne di più