Pubblicato da Alessandro Violante il luglio 30, 2013
Tra i tanti generi ispirati dalla musica post-industriale ritroviamo anche uno strano (ma non troppo) ibrido tra la musica definita come hardcore e la post-industrial, nella fattispecie il subgenere del powernoise, per altri rhythmic noise, dal quale, in questo caso, il primo ha preso una chiara ispirazione. La storia riconosce come il percorso che ha guidato verso l’implementazione di sonorità industriali all’interno di questa specifica musica da ballo abbia avuto origine con gli Esplendor geometrico, artisti iberici prefiguratori del moderno concetto di powernoise, successivamente ripreso e ampliato da Dirk Ivens prima, da Noisex e altri poi.
Il genere noto come industrial hardcore nasce quindi in Francia durante i primi anni ’90, quasi in contemporanea con il boom dell’hardcore. Considerando certi suoni, le pratiche legate al sampling e le ritmiche in 4/4, molteplici sono i paragoni che possono stabilirsi tra la ricerca della fisicità musicale (astratta) e fisica dell’electronic body music e questo tipo di musica da ballo. Anche e soprattutto il fenomeno del new beat dei primi anni ’90 (ovvero, il modo in cui l’ebm divenne a tutti gli effetti un genere musicale da ballare) venne trasmutato nel nascente genere hardcore copiandone parzialmente le ritmiche, i suoni e le pratiche della musica industriale di allora e i simboli. A tal proposito vale la pena notare che l’immaginario di band come Front 242 viene copiato in prima persona da un musicista seminale come Lenny Dee, poi fondatore di una label chiamata industrial strength records, avente come simbolo un ingranaggio, che è anche uno dei simboli principali della musica ebm. La nuova musica nasce però per la dimensione della discoteca e dei rave parties nati sulle ceneri della vecchia techno. Si potrebbe affermare anche che anche il costume dei frequentatori di questi parties trovi la sua origine nel fenomeno new beat e, per converso, in quello ebm. In particolar modo la sperimentazione musicale comincia nel momento in cui un produttore francese, Laurent Hô, comincia a sperimentare sulla musica hardcore campionando suoni di origine industriale e facendo un largo uso dei samples, ricalcando il concetto di third mind attribuibile a William Burroughs. Si potrebbe ipotizzare che il suo scopo sia stato creare un nuovo tipo musicale copiando l’idea della creazione di un nuovo significato attraverso il sampling allo scopo di scardinare dall’interno, tramite il genere musicale, le strutture di controllo che regolano la società, e in particolar modo la società francese chiusa nei confronti dei rave parties che lì vedevano, e vedono, musica e persone nel ruolo di protagonisti indiscussi. Dopo alcuni anni di sperimentazione il genere inizia a consolidarsi grazie ad alcune personalità che eclissano sempre più gli artisti progenitori della nuova esperienza da ballo, nella fattispecie un nome su tutti è quello di Daniel Técoult alias Radium che inizialmente crea, all’interno del gruppo Audiogenic la sua celebre label Psychik genocide, negli stessi anni in cui, con il perdere di prosperità da parte delle prime storiche label, si afferma un’altra realtà onnicomprensiva di fondamentale importanza come la Epileptik productions. Radium, inizialmente fortemente in debito con i primi autori del nuovo genere, presto si emancipa mutando in parte suoni e abitudini delle persone coinvolte in quel tipo di musica verso la creazione di un modo francese di fare industrial hardcore noto poi come frenchcore. A questo artista poi faranno seguito altre personalità come Martin Damm, proveniente dalla acid techno, noto come The speed freak e altri. Nonostante ciò, in altre parti del mondo come ad esempio in Inghilterra, artisti come Hellfish e Producer così come negli Stati Uniti il già citato Lenny dee e in Olanda Drokz, per citarne solo alcuni, creeranno nuovi modi di comporre questa musica. Tra coloro che, in tempi più recenti, si approcceranno con intenti simili è bene menzionare il caso italiano della label Shit and noize art, label dietro la quale si celava il Milan speedcore project, fondato da Francesco Adornetto noto ai più come Frazzbass, ma questo ci interessa relativamente in questa sede.
Questo coacervo di artisti e di musica influenzata dai lidi powernoise rappresenta forse la quintessenza di una musica, quella post industriale alla ricerca del corpo tramite il quale sfogare la fisicità del frenetico ballo del corpo (il che include inevitabilmente il potenziale consumo di droghe ricreative associate alla subcultura). Tra il 1998 e il 2000 si sviluppano principalmente due strade: da un lato Radium realizza il progetto di uno stile francese modificando determinati suoni e creando uno stile personale che via via snatura sempre più la sua vena industriale sostituendola con una orwelliana distopia che trova la sua massima espressione nella propulsione dei teknival, dall’altra l’inglese Deathchant, la Cunt records, la Shit and noize art e la Epileptik productions continuano la loro strada lungo vicende alterne. La prima, inglese e capitanata da Hellfish e Producer si focalizza su uno stile incentrato sull’utilizo di ritmi spezzati o breakbeat, la seconda, capitanata da Drokz, olandese, fallirà, la terza troverà la sua via sempre più verso i lidi della terror e della frenchcore poi, mentre la Epileptik fungerà da specchio della situazione corrente da un lato fotografando accuratamente i cambiamenti in atto e dall’altra fungendo da nesso causale tra tutti gli artisti coinvolti nel genere i quali, in qualche modo, produrranno tutti, chi più, chi meno, qualcosa per la label, che si tratti di dj mix o di album.
Se quindi Radium cerca il mezzo per liberarsi dalla schiavitù della macchina di controllo dell’hardcore, percorso esemplificato nel primo volume della compilation Hardcore slavery alla quale segue il secondo The resistants, la sorella Epileptik cerca invece l’incontro diretto con le macchine per produrre un differente processo di assimilazione che, però, porterà inevitabilmente alla sua fine, rivelandone una idea scorretta a lungo termine, seppur producendo frutti molto più interessanti e sperimentali, tra i quali alcuni dello stesso Radium, del musicista italiano The destroyer e in tempi più recenti di Cardiak, tra gli altri. Il declino della musica industrial hardcore avviene principalmente per alcuni motivi: il primo, meno importante, è la chiusura di molte label storiche o il loro cambio di rotta verso il porto sicuro della frenchcore mentre il secondo, più importante, è il fallimento dell’idea della volontà di non aprire una breccia verso il suono delle macchine, rimanendone inviluppato fino alla sua autodistruzione, al contrario del percorso che la frenchcore ha sviluppato mutando dall’interno i suoni hardcore e i gusti degli ascoltatori come è possibile ascoltare in talune produzioni di molti dj e produttori di successo mondiale, primo fra tutti l’olandese Angerfist.
Il definitivo punto di rottura e la vittoria dell’idea di Radium sono esemplificati dalla scelta della Epileptik, nel suo ultimo periodo di attività come producer di releases, di incentivare la produzioni di acts frenchcore vicini alla nascente ibridazione con la cultura tek. Dall’altra parte, Radium ha progressivamente comportato la morte del genere promuovendo una idea di libertà attraverso la costruzione dei paradisi artificiali offerti negli illegal raves, sviando l’attenzione dal problema della risoluzione del conflitto esteriore, ma soprattutto interiore, dell’uomo con le macchine con le quali egli si relaziona nella nostra epoca.