Pubblicato da Alessandro Violante il febbraio 9, 2014
L’influenza avuta dall’universo sci-fi sullo sviluppo della musica post-industrial è indubbia. Le illustrazioni di H.R. Giger, i romanzi di William Gibson, il Blade runner di Ridley Scott e molti altri personaggi e realizzazioni hanno contribuito, negli anni ’80, a mutare l’iconografia del genere e a trasformarlo in qualcosa di simile a quello che possiamo vedere oggi. Gli anni che vanno dalla fine degli ’80 alla metà dei ’90 hanno visto il fiorire di una grande moltitudine di act che hanno fatto propria quell’estetica attraverso il sampling o il modo di rapportarsi con la realtà, il tutto riconducibile alla paura della fine del millennio, poi non avvenuta. Questo colpo di scena ha poi inciso sui futuri sviluppi di questa musica. Tra gli altri, erano anche gli anni delle pellicole distopico-fantascientifiche come Terminator, le quali a loro volta sono state accuratamente sezionate ed utilizzate da una grande quantità di act, famosi e non.
Nonostante l’evoluzione del genere abbia orientato la musica in direzioni differenti, molte realtà si sono sentite fortemente legate al passato e hanno scelto artisticamente di perseguire quello stile e quelle tematiche. E’ il caso dello statunitense Jon Morris e del suo monicker Denovomutans, il quale definisce la sua musica come destinata agli androidi. Anche questa dichiarazione rafforza la volontà di enfatizzare la creatività di quegli anni. I suoi lavori, curiosamente pubblicati insieme in free download sulla pagina bandcamp dell’artista, constano allo stato attuale di tre full length e di una sorta di e.p. Premettendo che esistono pochissime informazioni sull’artista (una di queste è che le copertine dei suoi dischi solo da lui stesso disegnate), possiamo ripercorrerli cronologicamente evidenziando l’evoluzione del suo sound.
Il primo disco, Black silence white noise, è interamente strumentale. In questo troviamo due influenze principali: la prima è l’electro-industrial di realtà come i Front line assembly e derivati, mentre la seconda è un certo pre-powernoise sulla falsariga del primo suono pre-Dive, per certi versi vicino al debutto. I passi successivi sono due raccolte di brani, Phoenix e X. Ascoltando i due lavori, senza maggiori informazioni sulla loro gestazione, si potrebbe dedurre che la stesura del secondo sia stata precedente al primo in quanto X è un album di diciotto brani che esprime in maniera sublime electro-industrial per una colonna sonora di un film sci-fi, mentre Phoenix segna una svolta tecnico-stilistica. Qui infatti ci si allontana parzialmente dalle composizioni strumentali dei lavori precedenti e, come opener, viene presentata una collaborazione con la cantante Dana Jean Phoenix. Questo non è l’unico nè l’ultimo episodio diverso dagli album precedenti, in quanto, seppure il suono sia sempre riconoscibile, ci riporta indietro di qualche anno utilizzando suoni più legati alle colonne sonore di quegli anni, lasciando da parte l’influenza electro industr-al. Quel che ne viene fuori è un’ottima colonna sonora per un ipotetico film di genere. L’ultimo lavoro, comprensivo di quattro brani (di cui il primo e l’ultimo sono una sorta di intro ed outro), si ispira al film horror cult Driller killer di Abel Ferrara. Gli episodi più importanti, ovvero il secondo e il terzo brano, mettono in evidenza la volontà di proseguire verso la stesura di musica per colonne sonore di genere senza dimenticare un ritrovato gusto per la ricerca di formule electro-industrial.
Guardando un po in giro è possibile incappare in una serie molto ampia di definizioni atte ad inserire questa musica all’interno di un genere, ma nessuna può realmente riassumere con efficacia tutta la produzione dell’artista. Che la si chiami newretrowave, electro-industrial con influenze da colonna sonora o più semplicemente musica elettronica, rimane della grande musica, intelligente e ben prodotta (considerando la volontà autoriale di mantenere, anche in fase di resa finale, una produzione old school). Questo è sufficiente per stimolare il vostro ascolto?
Potete trovare i suoi lavori in free download sulla pagina bandcamp oppure cominciare dal seguente brano