Pubblicato da Alessandro Violante il dicembre 7, 2013
Questo è uno di quei dischi che metti su ancora e ancora in quei giorni in cui non vuoi distinguere il giorno dalla sera, in cui vuoi che il tuo spirito guida sia quello musicale e sia quello che meglio si esprime nel buio di una stanza. Suoni che esprimono al meglio stati d’animo interiori che si manifestano quando tutto tace e la tua anima fa capolino all’infuori di te, nel mondo. E il disco và avanti ancora e ancora perchè non è tanto importante seguire un inizio e una fine quanto il flusso alienato dal contesto spazio-temporale. Non è tanto una questione di oscurità, di elettronica sopraffina tratteggiata da un’atmosfera dark d’altri tempi, di immaginario vittoriano. No, è lo spazio mentale che taluni tralasciano piuttosto che altri, che poi riemerge quando spingiamo il play. Questa cerimonia musicale-rituale viene messa in piedi da un duo californiano che qui è al debutto ufficiale in full lenght e che racconta già una formula rodata e perfettamente funzionante al cento per cento. Certo, vi avevamo già parlato di loro circa un anno fa, ma allora era un e.p., era solo l’inizio di qualcosa che ha portato a questo dato di fatto. Brant Showers e Nancy Luts sono i ∆AIMON. Alcuni di voi si chiederanno chi siano: si tratta di un progetto che rilascia sotto la label canadese Artoffact records e che è uno dei nomi più conosciuti di un fenomeno musicale fortemente underground degli ultimissimi anni, noto con il termine di witch house, le cui peculiarità non sono facilmente riassumibili: cerchiamo di esprimere il genere come un mix tra electronica, suoni della label 4AD e una certa influenza generale 80’s, il tutto riletto in chiave moderna. Un esperimento senz’altro molto interessante il cui spirito undeground è ancor più rappresentato dall’utilizzo di caratteri speciali per far sì che queste realtà siano il meno possibile indicizzabili dai motori di ricerca e dai software peer to peer. Una scelta dichiaratamente anti-commerciale che, però, è spesso garanzia, come in questo caso, di ottima musica e, soprattutto, di ottime idee. La realtà di cui parliamo è forse una delle più importanti e allo stesso tempo agevolate, perchè la label canadese sta riscuotendo un ottimo successo e si sta inserendo molto bene nell’undeground e nel panorama semiunderground. Dodici brani che rappresentano una vera e propria cerimonia sonora calda, intimistica, umana. Un rito a cui siamo chiamati a partecipare come uomini, per conoscere un lato che, per un motivo o per l’altro, non conosciamo. I ritmi lenti, cadenzati e sognanti aiutano in questo processo di autocomprensione e di crescita spirituale, il battito è quello umano e segue l’andamento della vita delle persone, non delle macchine. Qui si trova la passione, qui si trova l’esplorazione dell’Io. E questo è il debutto.
Label: Artoffact records
Voto: 8/2