Pubblicato da Alessandro Violante il giugno 10, 2014
Si può affermare tranquillamente che gli ultimi anni siano una nuova miniera d’oro per l’EBM e, in parte, per l’electro dei primi anni ’90. L’instancabile Philipp Münch, autore di numerosissimi progetti, di cui peraltro abbiamo già parlato tempo fa, omaggia gli anni ’90 con un disco di solido EBM condito da tinte elettroniche e controtempi al fulmicotone che smussano abbondantemente le ritmiche del duo, composto anche da Brien Hindman. In realtà questo lavoro è del 2011 ma è stato recentemente stampato dalla Waxtooth records con un paio di remix da parte di nomi importanti tra i quali spicca Displacer. Riconoscibile il rimando storico a Leather strip e all’electro guitar-oriented e, in generale alla sperimentazione, al crossover retrò ma coinvolgente. Le tematiche sono provocatorie, talvolta ironiche come nella punkish Playback di matrice lontanamente canadese, alle volte più critiche nei confronti della società, statunitense e non come nell’esplicita Shotgun e in A violent place, che recupera le immancabili tematiche arrendevoli nei confronti di una società che “ha fallito”. Ritmiche serrate, dure e oscure, stop ‘n go, vocals effettate e un sempre presente alone punk DIY. Non mancano episodi più atmosferici come la conclusiva Gone e la, anch’essa strumentale, Central station che fa respirare un po’ l’ascoltatore. Un lavoro più che onesto, che non inventa nulla ma che fa bene alle orecchie. Manuale del perfetto disco electro industrial realizzato a regola d’arte. Ascoltare per credere.
Label: Waxtooth records
Voto: 8