Bad news from cosmos – Pearls for Guttiere

Pubblicato da Alessandro Violante il dicembre 23, 2014

bad-news-from-cosmos-pearls-for-guttierreVi avevamo già parlato della Evawyna netlabel in occasione della release del lungo brano di Heather Hansen Celeste e l’avevamo anche inserita nella nostra classifica di fine anno perchè se ne erano intuite le potenzialità, potenzialità ottimamente espresse anche in questo lavoro elettronico composto da sette brani. Con Pearls for Guttiere, i Bad news from cosmos non si sentono e non si vogliono legare ad un genere particolare ma alla musica in senso lato. Il duo composto dagli ucraini Andrii Hrachov Iryna Bodnar concepiscono la musica come l’area in cui la forma di composizione classica si incrocia con la libertà di un approccio avantgarde. Quel che ne viene fuori è una miscela di stili e di improvvisazione.

Chiamarla musica elettronica potrebbe essere riduttivo, piuttosto diciamo che si tratta di ottima Musica, ma andiamo ad esplorare meglio i brani nel dettaglio: la opener Negative è un rigoglioso e gonfio esperimento collocabile a metà tra il downtempo e la micro house alla tedesca in cui l’atmosfera che si respira è sognante e la mistura dà luogo ad un melting pot sonoro in cui tutto sembra volteggiare, supportato dalle ottime linee vocali di Iryna che, suadenti, diventano un ulteriore strato che si va ad aggiungere a quelli sottostanti. Like the flames è una insolita ballad molto soft e sentita che rievoca le storie raccontate di fronte ad un falò sulla spiaggia, sul quale aleggia una leggera vena elettronica mai particolarmente manifesta.

La title track è un brano strumentale pianistico che, nel mood, si collega al precedente. Anche qui c’è il richiamo ad una dimensione sotterranea (o subacquea, come sembra indicare l’artwork) e il ricorso a melodie molto soft, che entrano quasi in punta di piedi senza fare troppo rumore. Con la successiva Fluorescence si cambia registro: si tratta di un episodio ambient sognante e oscuro, quasi cerimoniale, nel quale si sperimenta con un’ampia gamma di distorsioni / amplificazioni. E’ un episodio particolarmente tendente all’elettronica spacey dei maestri degli anni ’70, “sporcato” da una produzione che, volutamente, non mira a definire precisamente i confini dei vari livelli ma che mira, invece, a mescolarli. Anche Solid seas rincara la dose e fornisce una interpretazione molto più marcata di quanto detto prima. Qui viene data via libera alle distorsioni che, in maniera sempre crescente, raggiungono il climax al termine del brano.

La successiva In sands torna sul downtempo e ne fornisce una versione sognante, sospesa, sporcata dalla produzione non cristallina e dal sapore onirico, che rimanda, per certi versi, anche ad un act come gli Smoke city più interessanti, ma in versione elettronica. E’ un brano che accompagna le fasi iniziali del sonno, che parla agli spazi più reconditi dell’anima. Chiude Akira, brano cantato in giapponese che torna ad esplorare sentieri micro house, ritmicamente non lontani dalle prime produzioni dei M.a.n.d.y. Anche qui siamo di fronte ad un episodio sognante e caratterizzato da una ritmica lievemente più incisiva che in precedenza, molto groovy, sulla quale si staglia la voce leggera e sognante di Iryna, che apre le porte dell’ambient.

Una realtà molto particolare e fuori dagli schemi, senza limiti di sorta, aperta a qualunque declinazione, dalle influenze ambient, micro house e downtempo. L’ascolto è consigliato.

Label: Evawyna netlabel

Voto: 8