Pubblicato da Alessandro Violante il maggio 29, 2014
Non so voi, ma il mio primo pensiero all’ascolto di questo disco è volato ad un altro lavoro che, questo nel 1992, ha più di qualcosa in comune con quello che è stato salutato come “il lato oscuro dell’EBM” o qualcosa del genere. Sto parlando di Brainstorming degli illustri yelworC, che valse loro l’appellativo di fondatori della corrente dark electro. Anche se l’approccio del qui presente è senza dubbio più marcatamente EBM, il mood dell’album così come i vocals, i suoni e i pattern utilizzati da questo progetto norvegese sono fortemente legati all’electro-industrial e, in particolare, ai lavori dark electro della nuova generazione, come quelli proposti dalla Electro aggression records. Impossibile non sentire fortissimi echi provenienti dal Canada e, in particolare, dagli Skinny puppy (stavolta nessuno ne ha parlato ma è uno dei pochi casi in cui la somiglianza è abbastanza palese), il tutto riletto alla maniera europea. Del resto Atropine è un semisconosciuto duo il cui lavoro è stato distribuito dalla italianissima EK product, alla quale va un plauso. Su questi solchi c’è molto più che musica di genere, siamo molto lontani dagli standard a cui molti dischi fotocopia ci hanno abituato, e nella rinascita della electronic body music della vecchia scuola, questo episodio svetta, complici le molteplici incursioni in lidi electro e, più in generale, post-industrial. Ben più che electro e che EBM, dopo il primo brano introduttivo, Shears si regge su un beat innovativo, figlio delle evoluzioni intelligenti degli ultimi anni riletto in chiave oscura a sorreggere un 4/4 di EBM tirata ma comunque spiazzante. Remaining limb è definitivamente electro-industrial alla maniera in cui possono esserlo i già citati tedeschi così come i Mentallo & the Fixer con una voce che ha molto della scuola di Nivek Ogre. Retch trigger è una lezione di EBM di confine da tenere a mente, infarcita di stop e ripartenze e di inserti tastieristici di matrice oscura. Si prosegue sempre su episodi di raffinata caratura, infarciti di samples, vocals distorti, tastiere e una fisicità che richiama alla mente le dichiarazioni di chi vedeva nel genere, rispetto al rock, una mancanza di robustezza. I nostri hanno centrato l’obiettivo e questo è ampiamente dimostrato, come ennesima conferma, da un brano come Luminax, una scarica adrenalinica a metà tra il dark electro dei ’90 e la migliore l’EBM contaminata dall’electro. Chiude l’unico remix presente, ad opera di Struck 9. Un lavoro per gli amanti dei Puppy, degli yelworC e in generale dell’electro-industrial di vecchia matrice. Consigliatissimo.
Voto: 9
Label: EK product