Pubblicato da Alessandro Violante il luglio 28, 2015
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E’ di nuovo la prolifica Svezia a far parlare di sè, dopo l’ottimo lavoro old school EBM di Angst (già Pouppée Fabrikk) dell’anno scorso, con il trio degli Astma, una delle più riuscite emanazioni dell’EBM vecchio stile di questi ultimi anni.
600 pounds of body è stato, a ragione, uno dei lavori più attesi degli ultimi anni, sia per i ben più che convincenti demo ascoltati in precedenza che per la grande qualità attesa, in considerazione del fatto che il loro lavoro ha segnato, insieme ai nuovi album di kFactor e dei Serpents, il ritorno di una delle label più importanti in ambito electro-industrial / old school EBM, se non la più importante, la Electro Aggression Records di Nader Moumneh.
L’album in questione mette in mostra un trio molto legato al suono di Anhalt (non è affatto un caso che i nostri abbiano presentato il lavoro all’ultimo Familientreffen, che si svolge proprio lì) e ad un’idea di EBM che intende presentare un suono sì moderno e prodotto al meglio, ma non per questo non legato fortemente alle radici di questa musica. Il loro suono si rifa molto chiaramente ai maestri del genere, i già citati Pouppée Fabrikk, in particolar modo per quel che riguarda quel gusto particolare per synth siderurgici e senza sbavature, per melodie dissonanti e imprevedibili e per vocals aggressivi e rudi. Quello degli Astma è un saggio di quello che l’EBM era prima dell’avvento delle molteplici influenze electro e trance, una opera magna in due cd che, in ben quarantadue brani (tra originali, remake e remix), fotografa al meglio lo stato dell’arte del genere e si presenta come un nuovo termine di paragone in ambito old school.
Se musicalmente, per quanto riguarda il disco di inediti, ci si muove tra episodi più o meno relativamente minimalisti, senza particolari fronzoli, tra velocissime cavalcate più direttamente influenzate dal punk che dai Nitzer Ebb e granitici mid tempo a la Pouppée, senza tralasciare alcuni episodi di matrice leggermente più electro, dal punto di vista testuale ci troviamo di fronte al manuale del perfetto gruppo EBM: i temi principali ci sono tutti, dalla critica della guerra in Unknown soldier alla voluta ricerca dell’alienazione per rifiutare i rapporti sociali o la società in generale in Telephone terror, passando per brani molto ironici e legati ad un certo machismo tipico del primissimo EBM come in Evil bitches RIP, un simpatico brano dedicato ad una categoria di donne ormai scomparsa, l’esaltazione della fabbrica come luogo mitico della cultura industriale mutuata dall’EBM in Power plant, la fredda analisi del decadimento sociale in Human decay, lo sport come valvola di sfogo (anche questa preferita dagli uomini) in A global game, la curiosità velata di ironia per le culture altre, tra le quali quella nipponica in Body in Japan, l’ironico rifiuto delle stagioni estive in Summer plagues, e molto altro. Questo era, in fondo, l’EBM: un genere che, nella sua rigidità stilistico-ritmica, giocava e ironizzava su argomenti di vario genere, sottolineando sempre l’idea di insieme, di comunità, che è quella che in fondo ancora si respira ad Anhalt e che accomuna i progetti comunemente definiti come appartenenti a quella schiera oltranzista.
Anche il machismo e l’esaltazione dell’uomo come essere dominante sulla donna che viene inseguita, cercata, come in Stalking you, più che altro, è un clichè ironico che va sempre preso con le pinze, e non una reale manifestazione di superiorità di alcun genere. Musicalmente, i migliori episodi sono i mid tempo, in cui il trio riesce a manifestare, attraverso trame lente, intricate e pesanti, tutta la propria carica, e quelli in cui più tempi differenti entrano in contatto tra loro e conferiscono un maggiore carattere al brano, come nella opener Telephone terror, uno dei migliori episodi del lavoro, o nel remake di Where are you, di matrice più vagamente electro. Tra i mid tempo, uno degli episodi migliori, seppur sempre estremamente minimalista, è il ritmo lento e trascinante di Mr. Miller, a ragione ampiamente remixato nel secondo disco, Asthmatic percussions & contagious basslines, ma anche quello di Snake bite, che, nel testo così come nella musica, tenta di scardinare quell’aura di perfezione formale-fisica che il genere inevitabilmente porta dentro di sè.
Come egregiamente analizzato da uno scrittore come Alexander Reed, infatti, l’EBM nella sua incarnazione primordiale vuole cercare di colmare il gap che lo separa dalla musica rock, ed è quello il motivo per cui il punk viene traslato così fedelmente nelle ritmiche dei brani più veloci e, soprattutto, vuole evidenziare la perfezione del corpo. I ritmi chirurgici e i suoni dissonanti vengono completati da testi quali quelli di Human decay e formano perfetti esempi di decantazione della perfezione fisica (esaltando la perfezione della macchina-corpo e non il deterioramento delle membra). In Snake bite, quindi, sin dal testo, si percepisce la necessità di liberarsi dagli schemi del genere, che potenzialmente portano ad una stagnazione, attraverso il morso del serpente, che col suo veleno fa perdere all’uomo la sua sicurezza, uomo che lentamente impazzisce. Questo stato di perdita delle proprie sicurezze è di fondamentale importanza per comprendere il lavoro EBM degli svedesi e il genere in generale, ed è il morso del serpente che, successivamente agli anni d’oro del genere, lo “infettò” contribuendo alla nascita delle sue molteplici declinazioni.
Gli Astma rimangono, ad ogni modo, fedeli alla loro formula legata al suono EBM originale, anche coscienti però del fatto che senza un minimo di spinta evolutiva, senza una Where are you, la strada di fronte alla quale oggi il musicista EBM potrebbe trovarsi è una Dead end, e tutto sommato 600 pounds of body getta anche, seppur nella sua monoliticità, le basi per uno sviluppo dell’Anhalt sound.
Parzialmente diverso è il discorso intrapreso nell’altrettanto importante, anche se non sempre particolarmente riuscito, succoso album di remix, il già citato Asthmatic percussions & contagious basslines. Qui trovano voce in capitolo tutte quelle realtà, molteplici a dirla tutta, che hanno sentito la necessità di omaggiare una delle migliori realtà contemporanee nel genere: capita quindi di ascoltare remix più canonici che attualizzano, se così si può dire, il suono degli svedesi portandolo a diretto contatto con quanto prodotto in terra teutonica, come accade nelle riletture di Signal Aout 42 e Armageddon Dildos, ma capita anche di ascoltare episodi forse ancor più gelidi e minimalisti che, però, riescono ad offrire qualcosa in più, come nel caso dei Plastic noise experience, ormai compagni di label (sotto le vesti dei Serpents), progetto che propone una rilettura interessante di Mr. Miller, che alterna costantemente il granitico mid tempo qui gelido e minimalista alla rapidissima sfuriata punk elettronica nel lungo ritornello. Non è l’unico episodio degno di nota, perchè lo stesso brano viene riletto in un’ottica più marcatamente industrial rock e statunitense dai non famosissimi The blister exists e anche dai ben più celebri Full contact 69.
Completano il quadro l’ottima prova dei già ampiamente citati Serpents, che rileggono Unknown soldier mescolando, nella loro famosa formula, il sound lento ed intricato dei PNE e il carattere groovy-elettronico dell’EBM più veloce e spedita, la versione più sognante e intricata di Telephone terror ad opera di kFactor e l’indubbio carattere synth-pop messo in mostra dallo storico progetto The psychic force, che rilegge Suffer and pain. Nulla di nuovo da aggiungere alle seppur buone e oneste, ma non particolarmente esaltanti, prove di act di chiara ispirazione old school come gli Autodafeh, che però dimostrano di non avere quel trademark così originale che gli Astma manifestano finanche nei brani ritmicamente/stilisticamente più semplici e apparentemente banali.
In definitiva, i tre svedesi, con 600 pounds of body, confezionano uno dei lavori più originali e massicci (pur essendo chiaramente old school) degli ultimi tempi in ambito old school EBM, facendo ricorso a tutti i clichè del genere, declinandoli al meglio, supportati da una produzione molto professionale. gli Astma rappresentano il nuovo termine di paragone nel loro genere, ascoltare per credere.
Voto: 8
Label: Electro aggression records