Pubblicato da Alessandro Violante il novembre 2, 2013
Alexey Protasov e Natasha A Twentyone sono tra i maggiori esponenti di un genere sempre poco noto ai più, che rappresenta una delle massime forme di intransigenza musicale in ambito elettronico, il digital hardcore, termine coniato negli anni ’90 dagli Atari teenage riot, e così come i suddetti torneranno a breve con un nuovo lavoro, anche gli intransigenti bielorussi hanno pubblicato un nuovo disco di inediti, questa volta per la Hands productions. Questa label si lega sempre molto fortemente ad una continua ricerca e richiesta di sperimentazione sonora e abbraccia il lavoro dei due che da più di una decade portano avanti la loro crociata personale sotto il segno dell’assalto e del riot meno raffinato e ragionato rispetto alla controparte tedesca, un assalto sonoro e concettuale che lascia pochi spazi al rilassamento mentale dell’ascoltatore, che in questi brani viene chiamato a tirare fuori e ad esprimere la sua rabbia verso tutto quello che il sistema è e vuole rappresentare. Un’orgia di chitarre, di sampling, di breakbeat e di distorsioni, inserite all’interno di un ibrido musicale volutamente sporco e old fashioned, che sa allo stesso tempo di etica e suono hardcore punk e, allo stesso tempo di hardcore techno. Fin qui nulla di nuovo, ed effettivamente non c’è una particolare innovazione, se non fosse che c’è la grandezza di una musica che ha dalla sua una grande attitudine e una grande voglia di esprimere ancora una forte urgenza creativa che spesso molti act sembrano dimenticare. Non mancano momenti che esulano da queste ritmiche, a volte più o meno sincopate e che riplasmano i sound attuali trasportandoli in una ottica più visionaria e offuscata. Si tratta senz’altro di uno dei lavori più maturi della band, laddove la maturità non simboleggia un momento di stasi o di vistoso cambiamento di genere, anzi, qui assistiamo ad uno dei lavori più maturi ed interessanti di digital hardcore che comunque non perdono nulla del carisma del genere e che non mancheranno di entusiasmare il fan più o meno storico. Non un lavoro per tutti i palati, ma di certo non lo vuole essere. Comunque sia, una grande release che trasuda una freschezza insperata. Maestri.
Voto: 10
Label: Hands productions