Ah cama-sotz – State of mind

Pubblicato da Alessandro Violante il giugno 15, 2015

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Il pregio della musica interamente strumentale, specialmente di quella più influenzata dall’ambient, è di favorire differenti interpretazioni da parte dei diversi ascoltatori. Quel che però le accomuna tutte è che il nuovo lavoro del prolifico Ah cama-sotz, State of mind, è una raccolta di nove suggestioni visionarie le quali, insieme, creano una colonna sonora che ci fa viaggiare verso lidi sconosciuti, intrisi di mistero e misticismo.

Quello di Herman Klapholz è un lavoro influenzato dai ritmi primordiali di civiltà dimenticate, ma anche dalle visionarie suggestioni electro goa di Juno Reactor, specie nel lungo episodio Solitaire. Il fine di queste lunghissime nove composizioni è di creare stati mentali, sempre preferendo l’utilizzo di ritmiche particolarmente lente e distensive.

Nella opener And it makes me susceptible to pain, le ritmiche tribali, provenienti da culture lontane, entrano in contatto con brevi accenni noise: è un connubio in cui il rumorismo viene comunque utilizzato come mero riempitivo di un brano già di per sè perfettamente compiuto. Anche Surrender to infinity, seppur diversa, prende in prestito le atmosfere visionarie di certa electro più influenzata da sonorità trance, consegnandoci un brano acido, coinvolgente e libero da prigioni ritmiche.

La title track è anch’essa un episodio di matrice ambient il cui scopo è favorire una riflessione sul misticismo appartenente alle culture lontane e stabilire un ponte tra passato e presente, ed è probabilmente il brano più oscuro del lotto. I brani restanti esplorano, grazie alle ritmiche lente e all’utilizzo di suoni di matrice tribale e riflessiva, differenti stati mentali che portano gli ascoltatori ad una profonda riflessione.

Quello di Ah cama-sotz, più che essere facilmente catalogabile come un lavoro di musica elettronica, è una finestra su più mondi e culture più o meno conosciute, avente lo scopo di far viaggiare l’ascoltatore verso lidi lontanissimi e spesso dimenticati nel postmodernismo in cui viviamo. Il Suo è un lavoro esperienziale e particolarmente riflessivo che non mancherà di appassionare i fan del progetto.

Voto: 7, 5

Label: Hands productions