Pubblicato da Alessandro Violante il novembre 28, 2012
E’ inutile nascondere l’amore di Bill Viola per l’Italia. Da alcuni
anni, infatti, il celebre artista espone continuamente sue opere nella
nostra penisola e spesso è presente con le sue mostre monografiche
temporanee, organizzate dalla moglie Kira Perov. L’ultima si è svolta a Varese presso Villa Panza, poco distante dal centro cittadino, fino al 28 ottobre. In collaborazione con il FAI, Fondo ambientale italiano, Viola ha mostrato al pubblico italiano, oltre al suo inconfondibile stile, alcuni dei lavori meno visti, tra i quali, inutile negarlo, The sleepers del 1992, videoinstallazione consistente in una serie di contenitori contenenti acqua, all’interno dei quali sono inseriti degli schermi figuranti persone in stato dormiente. Tra gli altri lavori Emergence del 2002, la sempre presente The reflecting pool, Absolutions, Eternal return ed altre. Sono state scritte centinaia di pagine sulla poetica dell’artista, ciò che davvero conta è il forte legame che lo lega al Rinascimento italiano e alla religiosità, evidente nella serie “Transfigurations” alla quale Three Women, già presente a Napoli nella precedente monografica a Capodimonte, appartiene. L’attenzione è posta nei confronti del passaggio, il passaggio dalla vita alla morte, il cambiamento degli stati, cambiamento che trova il suo emblema “fisico” nell’acqua, elemento legato al passato dell’artista, ai suoi trascorsi, allo sviluppo di tutta la sua poetica degli ultimi trent’anni. Una occasione da vedere, potendo, più volte, perchè non si ripeterà così facilmente.