Pubblicato da Alessandro Violante il gennaio 5, 2015
Click here to read this interview in english!
Oggi parliamo con le Minuit Machine, duo francese composto da Amandine Stioui e da Hélène De Thoury, la seconda già attiva in passato col progetto Phosphor e ora anche con Hante. .Dopo aver recensito l’album Live & destroy uscito per la Desire records, decidiamo di parlarci perchè hanno rapidamente costruito un loro seguito e, attualmente, sono uno dei progetti synthwave più chiacchierati e interessanti. Parliamo direttamente con loro!
1) Dite ai vostri lettori chi sono le Minuit Machine, come e quando questo progetto è nato. Il vostro nome si riferisce ad una particolare espressione francese o no? Come lo dobbiamo interpretare? Parlate dei vostri progetti precedenti. Conosco solo l’album registrato da Hélène con i Phosphor.
H – Le Minuit Machine sono nate nel giugno 2013 mentre eravamo in tour con la mia band precedente, i Phosphor. Ero appena tornata a Parigi ed ebbi il tempo di iniziare un nuovo progetto nella mia città natia. Così, durante l’estate, alla fine di agosto, cominciai a comporre alcuni brani e a mettere online un annuncio per la ricerca di una cantante. Per quanto riguarda il nome, stavo cercando una buona associazione tra due parole francesi che volesse descrivere il sound del progetti. Imrpvvisamente, durante una notte estiva, questa ispirazione mi è venuta: “Minuit” significa “Mezzanotte” e “Machine” è la medesima parola nella lingua inglese e in quella francese.
A – Stavo cercando un nuovo progetto musicale, così sono andata su un sito web specializzato in annunci rivolti a musicisti e ho trovato l’annuncio di Hélène, accompagnato da 2 demo. Trovai che i suoi suoni fossero davvero interessanti e speciali, e seppi che sarebbe stato perfetto per me! Le scrissi una email, le mandai le linee vocali e il testo per Agoraphobia, e lei mi “ingaggiò” :). Prima delle Minuit Machine suonai in tre progetti più sul genere alternative / electro rock.
2) Parliamo del vostro album Live & destroy. Che tipo di sensazioni vuole trasmettere all’ascoltatore? A cosa si riferisce il titolo dell’album?
A – Beh, i temi principali di Live & destroy sono la vita, l’amore e l’autodistruzione. Volevamo muovere le persone con melodie e testi che esprimessero allo stesso modo l’oscurità che tutti talvolta sentiamo e la speranza. Credo che Live & destroy sia drammatico e profondo, ma che sia anche leggero e pieno di vita. Il nostro scopo era creare una ambivalenza.
3) Durante la creazione dell’album (così come nei vostri progetti precedenti), quali sono e quali sono state le vostre influenze musicali?
H – La musica anni ’80, i Depeche Mode, i The human league, i Tears for fears… ma anche tanti artisti appartenenti alla nuova scena synth, Xeno & oaklander, i The frozen autumn, i Linea aspera, i Gold zebra, H ø r d… Quando ero più giovane ascoltavo tanti differenti tipi di musica, dall’indie rock all’industrial metal, così immagini che il nostro sound odierno sia il mix di tutti questi gusti musicali succedutisi nel tempo.
A – Io non provengo dalla scena cold/dark wave, sebbene abbia sempre ascoltato gruppi degli anni ’80 come i Depeche mode, i The cure e i Joy division, che hanno chiaramente ispirato queste nuove band. I miei gusti musicali variano molto a seconda del mio mood, ma di fondo le mie influenze principali sono: Depeche mode, The cure, Erasure, Radiohead, IamX, Pulp e i The veIvet underground.
4) Qualche volta sono stato a Parigi e, pensando a quell’esperienza, ho trovato che la vostra musica possa essere “letta” in qualche modo come cinematica. Il vostro sound trae ispirazione, in qualche modo, dal ruolo primario avuto dal cinema e, in generale, dall’arte nel vostro paese e, quindi, dal patrimonio che il vostro paese possiede in merito?
A – Sono una grande fan del cinema (principalmente dei film indipendenti). Credo che, quando compongo una linea vocale e scrivo i testi, sia ispirata dalle mie esperienze personali che includono i film che ho visto, per la maggior parte quelli che sempre ricorderò come quelli di Lars von trier, Gus van sant, Sophia coppola e Larry clark. E, ovviamente, il fatto che io viva a Parigi ha probabilmente avuto un impatto sul modo in cui vedo e sento le cose e, prima di tutto, sul mio modo di comporre.
H – Sì, penso che il cinema sia una delle nostre maggiori ispirazioni. Mi sento molto toccata dal fatto che puoi sentirlo! Attualmente, le prime canzoni che io abbia mai composto suonavano come colonne sonore di film. Con la nostra musica proviamo a raccontare storie, a creare un mondo, una atmosfera. In questo senso sì, è un approccio davvero cinematico. Non so come Parigi possa influenzare la nostra musica ma lo fa, ovviamente, dacchè è parte di noi e della nostra cultura. E’ una città in cui le tue emozioni sono moltiplicate per via della bellezza architettonica ma anche per via della freddezza che a volte le persone hanno.
5) Negli ultimi tempi sentiamo parlare di molte definizioni musicali: coldwave, minimal wave, minimal synth… cercate di chiarire queste idee confuse a noi e ai nostri lettori. Uscendo dalle ristrette e oppressive definizioni musicali, come definireste la vostra musica?
A – Non mi piacciono per nulla i marchi in generale, in particolar modo perché le persone tendono ad inserirti in un genere musicale ed è difficile uscire da questi inscatolamenti. Comunque, se dovessi definire la musica delle Minuit Machine, direi che è minimal/synth pop, ma questo può cambiare perché il nostro scopo è sorprendere le persone che ascoltano la nostra musica :).
H – Definire il nostro stile è davvero difficile. In particolar modo per via di tutti questi differenti generi sviluppatisi attorno alla synth music. Alcune canzoni sono più darkwave, altre ancora più minimal, electro o anche synth pop… presumo che il nostro sound sia un mix tra tutti questi generi, ma a me piace chiamarlo synthwave perché è più semplice e, forse, più aperto.
6) Spesso siete accostati ad altri act come gli Ash code, i Keluar, i Linea aspera… esiste quindi una sorta di scena? Se sì, che tipo di scena è e cosa vuole esprimere?
A – Sì, esiste una vera scena influenzata dalla new wave degli anni ’80. Credo che tutti stiamo provando a creare nuovi suoni, molto originali, ma senza tradire questo grande legame con gli anni ’80.
H – Per me si tratta di una nuova scena alternativa che, come dice Amandine, è influenzata dalla new wave degli anni ’80 ma anche dall’evoluzione della scena gothic dei ’90 e degli anni 2000. E’ difficile spiegare ma penso che le persone abbiano bisogno di tornare a sound più accessibili e, dall’altro lato, la musica pop sta diventando più oscura. Noi siamo qui nel mezzo, non abbastanza oscuri per alcuni e non abbastanza mainstream per altri, ma abbiamo la nostra scena e il nostro seguito.
7) Una delle vostre canzoni, Sabotage, è stata inserita nella compilation Wavecore III prodotta dalla Anywave records. Mi sembra che qualcosa di grande stia crescendo in Francia. Di che si tratta e perché specificamente nel vostro paese?
A – Non so di questo Penso che, in generale, questa scena stia crescendo in Europa e non sono sicura che sia più sviluppata in Francia. Attualmente, credo che nuove label come la Anywave stiano provando ad estendere questa scena qui in Francia, e questo è grandioso!
H – Sì, penso che la scena forse si sviluppò in Francia dopo essersi sviluppata in altri paesi (come in Inghilterra o in Germania), ma qui in Francia ci sono molti grandi eventi e grandi band ed è realmente eccitante vedere come questa scena stia crescendo così come farne parte.
8) So che state lavorando su molti progetti. Ho letto che Amandine ha prestato la sua voce per un brano degli Ash code e che Hélène ha appena rilasciato un E.P. come Hante. Cosa ci dobbiamo aspettare per il futuro?
A – Cantare sul remix di Oblivion è stato grande. Canto anche sul remix di “The call” dei Volkova :). Abbiamo molti remix in programma in cui io canterò e, in futuro, forse farò dei featurings per le band che mi piacciono e, perché no, un side project all’inizio del 2015 :). Ad ogni modo, la mia priorità sono le Minuit Machine e il nostro prossimo album!
H – In questo momento stiamo componendo alcune nuove canzoni per alcune compilation e anche per un nuovo album da pubblicare quest’anno! E, ovviamente, nel 2015 continuerò a comporre per il mio progetto solista Hante. Non ho particolari piani per quello, compongo solo quando trovo tempo e ispirazione ma vorrei realizzare un full length dopo l’E.P. “Her fall and rise”, vedremo!
9) In Italia, negli ultimi tempi, la musica “minimalista” sta creando un certo interesse crescente. A cosa attribuite questo fenomeno?
A – Beh, l’Italo Disco venne creata in Italia! E, sebbene sia differente dalla cold/dark/synth wave, gli italiani sono abituati ai suoni electro/minimali :). Questa può essere una spiegazione.
H – La spiegazione di Amandine mi piace. Ad essere onesta non lo so davvero ma credo che tu abbia ragione, ci sono tante grandi band italiane al momento!
10) Poche settimane fa avete presentato il vostro debut album anche in Italia. Che differenza c’è tra differenti tipologie di pubblico, ad esempio tra francesi e italiani? State pianificando di tornare a suonare qui?
A – Gli italiani sono estremamente gentili e allegri. Non so se ci sia una reale differenza tra pubblici italini e francesi perché alla fine le persone che vengono ai nostri concerti amano la nostra musica e sono felici di essere lì e ci trattano con molto rispetto e gentilezza. Stiamo pianificando di tornare in Italia ad aprile o a maggio, durante il nostro tour primaverile.
H – Noi amiamo l’Italia, è un paese così bello! Dobbiamo assolutamente tornare a suonare lì in primavera! Per quanto riguarda le tipologie di pubblico, non credo ci sia una reale differenza tra francesi e italiani. In questa scena tutti loro sono amanti della musica, sono il miglior pubblico che si possa avere.
11) Vi ringrazio per il tempo dedicatoci. Salutate i lettori ed invitateli ad acquistare il vostro nuovo album!
A – Il 2014 è stato un grande anno per le Minuit Machine, così voglio ringraziare le persone che ci hanno supportato sin dai nostri primordi :).
H – Grazie tante per questa intervista, e grazie ai lettori che sono arrivati fin qui, ben fatto! Se non lo avete ancora fatto, dovete assolutamente ascoltare la nostra musica 😛