Pubblicato da Alessandro Violante il novembre 7, 2014
Oyaarss è un innovatore. Lettone, alchimista del suono e del ritmo, miscela in Zemdega, terzo album, per la Ad noiseam, dieci pozioni nate dalla commistione di una moltitudine di generi e di stili, pronte ad esplodere nelle vostre orecchie. Il titolo dell’album, termine quasi intraducibile che può essere tradotto come qualcosa che brucia sotto la terra, è un disco intelligente, IDM nell’accezione, non inglese, del XXI secolo.
La differenza principale tra questo album e il genere proposto dalle molto più blasonate label inglesi è, da un lato, la pesantezza / fisicità dei suoni, dualità facilmente sintetizzabile nella traduzione del titolo dell’album, così come l’estro e la poliedricità del musicista / artista, Arvīds Laivinieks che non solo dimostra di padroneggiare il suono elettronico e di plasmarlo a proprio piacimento, ma anche di saper costruire pregevoli melodie con l’ausilio del pianoforte, che compare piacevolmente come contraltare alla durezza e alla profondità dei suoni che plasmano le ritmiche, talvolta più qualsiasicosavogliate-step, talaltra più tirate, fino all’hardcore. Non mancano i vocalizzi metal ad opera di Colin H. Van Eeckhout, cantante belga che urla tutta la sua rabbia nella diretta e pesante opener e in Brustwart, giocata sull’alternarsi di durezza granitica e quasi sofferte sezioni melodiche.
E questo alternarsi è una delle caratteristiche migliori del lavoro, se non il tratto distintivo che trasforma ogni battito in un pesantissimo macigno, come nella conclusiva Platelet in vivo. La voce narrante di Agnese Krivade, accompagnata dal piano di Edgars Raginskis, è una marcia che gioca nell’incontro di tre percorsi differenti in cui i piloti sono i tre artisti e quel che ne esce è una pesante marcia in ritmo spezzata postmoderna.
Si parlava di cassa dritta. Se Morning after segue la direzione impressa dal compagno di etichetta Dj Hidden, Vincit qui patitur chiude con una serrata ritmica hardcore. I brani più interessanti sono comunque quelli dove il nostro mette in mostra le sue migliori doti melodiche, come nella IDM Stickle-shaped, dove la melanconia fa da padrona alternando i giri melodici al battere inesorabile della cassa e alla voce, anche qui narrata, di Andra Manfelde.
Chronicles of wasted time e la successiva Duality viaggiano rispettivamente su un tappeto melodico che la fa da padrona e su una marcia stanca in mid-tempo sulla quale svettano le idee melodiche. La successiva Morning after cerca invece la totale improvvisazione del battito che si spande per la durata della traccia come una serie di massi lanciati in un fiume. Corposi e pesanti.
Un album estremamente variegato e attuale rispetto alle tendenze della musica elettronica di matrice più sperimentale. La label è famosa per scoprire talenti più o meno nascosti. Il nuovo disco di Oyaarss è un ascolto obbligato per coloro che siano interessati ad ascoltare le novità che questa musica ha da offrire.
Label: Ad noiseam
Voto: 8