Lympha obscura e il manoscritto Voynich

Pubblicato da Alessandro Violante il ottobre 12, 2014

A quanti di voi sarà capitato di sentir parlare dell’antico e tuttora indecifrato manoscritto Voynich? Per chi ne ignorasse l’esistenza, si tratta di un antico manoscritto del XV secolo che, nonostante gli sforzi di illustri studiosi, non è stato ancora decodificato. Protagonista (primario o secondario) in alcuni famosi testi di letteratura, oggi viene riletto e rielaborato all’interno di un progetto multimediale ancora in divenire, ma del quale sentiremo presto parlare.

Qualche tempo fa, vi avevamo già parlato dei romani Dbpit e Xxena, musicisti di ricerca elettronico/post-industriale, i quali hanno già collaborato con un mostro sacro come Maurizio Bianchi. In questa sede, si occupano di creare musiche adatte agli scatti del fotografo Daniele Pinti, il quale è stato l’artefice della riscoperta dell’antico volume e il quale ha scattato delle immagini liberamente e concettualmente rivisitate rispetto al testo originale.

Si tratta di scatti raffiguranti donne / oscuri fantasmi nascosti all’interno di paesaggi “naturali e vagamente selvaggi”, come se scaturissero dalle illustrazioni del manoscritto, in cui sono raffigurate immerse in vasche comunicanti all’interno delle quali si trova un liquido scuro. Da qui, quindi, il nome del progetto Lympha obscura, che unisce le misteriose e cupe sonorità dark ambient / vagamente electro a scatti altrettanto misteriosi e apparentemente incomprensibili, così come lo è il testo di ispirazione. Un altro elemento ben presente è la pianta, essendo una parte del testo originario relativo a piante apparentemente inesistenti. Da qui deriva la volontà, da parte del duo sperimentatore-industriale romano, di utilizzare, per i titoli dei sei brani composti ad hoc, nomi di piante immaginarie (ma verosimili). I due artisti, oltre che occuparsi delle musiche, si sono occupati anche di realizzare i video, consistenti in rielaborazioni delle immagini legate ai singoli brani.

Un’opera multimediale a tutto tondo comprendente fotografie, musiche, video e, ovviamente, la dimensione live all’interno della quale il progetto verrà presentato e fruito dal pubblico.

In attesa di saperne di più, invitiamo i lettori a vedere i video sottostanti per cominciare a farsi una idea dell’imponente lavoro svolto.