Pubblicato da Alessandro Violante il agosto 2, 2014
Progetto italiano, nella fattispecie abruzzese (pescarese), già noto per la collaborazione nel progetto Alteranima, di cui abbiamo già parlato, insieme a Elda Di Matteo, un’esperienza importante per la Raumklang music di Dirk Geiger.
Tornando al disco in oggetto, i The golden ufo, realtà nata nel 2013 per volontà del duo composto da Matteo Di Giovanni e Danilo Di Giulio, rispettivamente voce e post produzione e tastiere e programming, si occupano di quello che, genericamente, potremmo definire come electro pop, seppure le sfumature siano tante. Le collaborazioni si sentono e danno quel tocco in più di varietà su dieci brani che, seppure nella loro particolarità, riescono a catturare subito l’attenzione dell’ascoltatore e ad essere molto catchy, il che rende la loro proposta ascoltabile su vari livelli di profondità e da pubblici anche diversi da quelli più canonici.
Sulla matrice di base si innestano contaminazioni rap in Ghost, ethereal in U R A lie, realizzato con il featuring di Antonella Sigismondi, sorella della nota Flora Sigismondi, già regista di videoclip per alcune tra le più importanti realtà alternative mondiali e IDM in Fingers, realizzata con la già citata Elda Di Matteo del progetto Alteranima. C’è anche posto per una cover di In bloom dei Nirvana, riletta in una chiave che, a torto o a ragione, mi fa pensare, neanche troppo alla lontana, al remake di Tainted love operato dai Coil.
Le influenze dichiarate sono i Depeche mode, le Ladytron, i Massive attack, Digitalism e l’electro in generale. Io aggiungerei anche una affinità con il lavoro svolto da Tying Tiffany. Sicuramente vero, ma il duo ha qualcosa di variegato e, per certi versi, di nuovo da offrire, soprattutto rispetto al contesto nel quale il progetto è nato, e si spera che, anche in sede live, questo ottenga le dovute attenzioni.
Voto: 8
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