Pubblicato da Alessandro Violante il febbraio 16, 2014
Ecco che uno degli act italiani più interessanti e intraprendenti nell’ambito electronica torna ad esprimersi attraverso la lunga distanza. In altre sedi avevamo già parlato di e con Tying Tiffany. Una delle sue peculiarità musicali è la capacità di muoversi oltre i confini nazionali, proponendo un sound che spesso strizza l’occhio alla scena electro-wave mondiale. Se questo riguarda strettamente la musica, le sue liriche la descrivono, ogni brano è una pagina del suo libro interiore laddove molta della musica electronica tende, al contrario, ad astrarre e a non parlare del Se. E’ il travaglio psicologico di una generazione, quella ricerca della domanda piuttosto che della risposta in un’ottica post-wave, il focus sulla prima persona singolare, sull’ I, sul proprio essere al mondo. Queste tematiche sono alla base delle liriche. Potremmo riassumerle con un termine, che poi è il titolo del disco: la caduta. Ormai legata alla Trisol, l’artista guarda sempre oltre, e così, se da un lato porta avanti il suo electro pop raffinato e ambientale, dall’altro trova linfa vitale nel processo duchampiano di cut up e di sampling con una estetica quasi industrial, facendo propri i suoni dell’electronica degli anni ’90 e dell’hip hop. Tiff è un’artista molto legata ad altri tempi e ad altre epoche eppure molto attuale, capace di rileggerle con intelligenza e con un senso del songwriting diretto, mai prolisso, estremamente catchy e, allo stesso tempo, profondo. Noi, in Italia, stiamo avendo la possibilità di ascoltare l’album in streaming (uscirà il 28 febbraio) e l’idea che ci possiamo fare è quella di trovarsi di fronte a un disco che è forse il suo prodotto più maturo e che, tuttavia, lascia libera l’immaginazione di pensare che qualcosa di altrettanto interessante lo seguirà negli anni a venire, di pari passo alla crescita dell’artista nella sua totalità. Il nostro augurio? Che questa caduta trovi la sua risalita.
Label: Trisol
Voto: 8