Pubblicato da Alessandro Violante il novembre 3, 2014
Oggi abbiamo intervistato il duo greco 23rd underpass, formatosi nel 2009 e dedito ad una musica che riprende i fasti dell’Italo disco e che ne amplifica i toni in composizioni complesse, estremamente catchy e vicine, per certi versi, al minimal synth.
Poche settimane fa hanno pubblicato il loro debut album, Real life, ma lasciamo che siano i protagonisti a parlarcene.
Chi sono i 23rd underpass e cosa significa il monicker? Raccontate la vostra storia ai lettori di FLUX.
I 23rd underpass sono Costas Andriopoulo al songwriting e la cantante Nadia Vassillopoulou, che è anche autrice dei testi. Il nome fu preso da una canzone di John Foxx, Underpass, che è la canzone preferita di Costas.
Siete il primo gruppo sotto contratto con la NADANNA records. Come siete stati scoperti da Nader e Marc (Moumneh e Schaffer, rispettivamente Electro Aggression Records e Anna Logue Records)?
E’ stato Nader a trovarci. Ha ascoltato alcune nostre canzoni e le ha caricate su Youtube. Poi ci ha contattato. Lui ha parlato di noi a Marc e, di conseguenza, abbiamo avuto la nostra prima collaborazione con loro.
Alcuni giorni fa è stato pubblicato il vostro album di debutto, Real life. E’ un lavoro lungo e complesso. Quali sono i suoi temi principali?
Sono il bisogno di evadere e quello della libertà individuale (temi ai quali faccio riferimento in My life, Running, Real life e Planet 21).
Da quali band siete stati influenzati durante il processo di songwriting? Il vostro sound ha delle influenze dirette? Nell’Italo disco, ad esempio?
Da nessuna band in particolare, ascolto vari gruppi degli anni ’80 appartenenti a varie scene, ma la mia musica preferita è l’Italo disco e il synth pop degli anni ’80.
Real life contiene un album di remix. Come siete venuti in contatto con quegli artisti?
Nader e Marc ci hanno messo in contatto con i vari artisti.
Sono italiano e alcuni anni fa sono stato in Grecia, a Creta, per una vacanza. Ricordo di avere ascoltato musica tradizionale, ma voi venite da Atene. Com’è la scena elettronica nella capitale? Quali altre band, oltre a voi, propongono un sound simile al vostro?
Non solo nella capitale, ma anche in tutta la Grecia c’è una scena e assicuro che ci sono molte persone che ascoltano questo tipo di musica. Ma qui gli interessi delle label promuovono unicamente folk o musica pop greca, o un mix tra i due generi. Immagino che ci saranno altri artisti la cui musica non è conosciuta pubblicamente.
Esiste attualmente una scena revival Italo disco?
Sì, è da alcuni anni che c’è e questo è il motivo per cui abbiamo artisti che producono nuovi progetti.
Vi piace suonare live, preferite lo studio di registrazione o entrambe le cose?
Entrambe le cose. Lo studio di registrazione occupa un tempo personale nel quale creo, ma i live sono differenti. E’ un lavoro di squadra insieme agli altri membri e, ovviamente, c’è l’audience.
Così come vi piace l’Italo disco, vi piace anche la cucina italiana? E, se sì, quali sono i vostri piatti preferiti?
Oh!! Sì, mi piacciono molto gli spaghetti alla carbonara.
Vi ringrazio per il tempo dedicatoci. Salutate i lettori di FLUX e invitateli a comprare il vostro album!
Grazie per averci dato l’opportunità di parlare con i lettori di FLUX e i migliori saluti da parte dei 23rd underpass.